Velletri – Oggi, 31 gennaio 2025, l’Appuntato Felci conclude con onore la sua lunga e prestigiosa carriera nell’Arma dei Carabinieri, iniziata nel lontano 1988. Un percorso ricco di impegno, passione e dedizione che lo ha portato il militare veliterno a servire la comunità in diversi ruoli e in molteplici luoghi d’Italia.
Tra le tappe più significative della sua carriera, spiccano gli anni trascorsi come musicante della Fanfara, periodo durante il quale ha contribuito con orgoglio a diffondere i valori e l’immagine dell’Arma attraverso la musica, portando emozione e senso di appartenenza in ogni esibizione.
L’Appuntato Felci ha poi proseguito il suo cammino come addetto presso la prestigiosa Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, un incarico che gli ha permesso di trasmettere esperienza e valori alle nuove generazioni di militari. A testimoniare la straordinaria dedizione dimostrata in oltre 30 anni di servizio è stato insignito della Croce d’Argento per anzianità di servizio e un attestato di benemerenza per Operatore di Protezione Civile, riconoscimenti che incarnano il suo instancabile impegno a tutela della comunità e del Paese.
Nel corso della cerimonia di congedo, il Comandante della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, Colonnello Carlo Lecca, ha espresso il suo personale apprezzamento:
“L’Appuntato ha rappresentato con dignità, professionalità e passione i valori più alti dell’Arma dei Carabinieri. La sua presenza è stata un esempio silenzioso ma potente per i colleghi e per gli allievi che hanno avuto l’onore di lavorare al suo fianco. A nome di tutta la Scuola, gli auguro un futuro sereno e ricco di soddisfazioni, con la certezza che il suo contributo resterà indelebile nella nostra memoria. Il congedo dell’Appuntato segna la fine di un capitolo importante, ma il suo esempio continuerà a ispirare colleghi e cittadini. A lui va il nostro più profondo ringraziamento per aver indossato con onore l’uniforme dell’Arma, contribuendo con cuore e professionalità alla sicurezza e al prestigio della nazione. Grazie, fieri di te”.
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