Valmontone

Valmontone – Un importante riconoscimento per la tradizione gastronomica di Valmontone: gli Gnocchi di Tritello sono ufficialmente entrati a far parte dell’Arca del Gusto di Slow Food, il progetto internazionale che tutela i prodotti agroalimentari a rischio scomparsa, custodi di biodiversità e cultura locale.

Questo risultato è frutto di un lungo lavoro di studio e ricerca condotto congiuntamente da GAL Castelli Romani e Monti Prenestini, Comune di Valmontone e Università Agraria di Valmontone, con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare un piatto tipico della tradizione contadina locale.

Con il nome “Gnocchi di Tritello” si identifica una pasta artigianale realizzata con farina di Tritello, macinata a pietra e ottenuta dalla rimacina dei semolini, contenente particelle di crusca e germe. Conosciuti anche come Gnoccacci neri, per via del caratteristico colore scuro dovuto al frumento grezzo, questi gnocchi hanno una forma simile alle fettuccine ma, in origine, erano privi di uova, nati in contesti di necessità durante i periodi bellici.

Tradizionalmente conditi con sughi semplici a base di fagioli o verdure, gli Gnocchi di Tritello hanno visto nascere nel tempo varianti più complesse, come il condimento detto ‘Alicetto’, a base di alici e noci.

“Questo riconoscimento della Fondazione Slow Food – dichiara la sindaca Veronica Bernabei – è il primo passo verso l’ottenimento del Presidio per lo Gnocco di Tritello. Un piatto che racconta la storia agricola di Valmontone e il forte legame della nostra comunità con la terra.”

Fondamentale nel percorso di valorizzazione è stato il contributo della consigliera delegata alle politiche agricole, Giulia Carosi, che ha sottolineato l’importanza della sinergia tra istituzioni:

“Entrare in un circuito così importante è un vanto per Valmontone. Mi auguro che i ristoratori locali colgano l’occasione per inserire nel proprio menu questo simbolo della nostra identità gastronomica.”

Il progetto è stato fortemente sostenuto anche dal GAL Castelli Romani e Monti Prenestini, come spiega il presidente Lino Sabelli:

“Da anni lavoriamo per valorizzare i prodotti autentici dei nostri territori. Questo traguardo è frutto di un grande lavoro collettivo, supportato anche dal nostro vicepresidente Stefano Asaro.”

Anche Alessio Salvitti, presidente dell’Università Agraria, ha sottolineato il valore simbolico del piatto:

“Gli Gnocchi di Tritello nascono in un periodo storico difficile e sono il riflesso della resilienza e creatività del mondo contadino. Oggi rappresentano un pezzo importante del nostro patrimonio culturale.”

Per celebrare questo riconoscimento, nelle prossime settimane sarà organizzato un evento dedicato agli Gnocchi di Tritello, con la partecipazione della comunità, dei pastai artigiani e dei ristoratori locali, per rilanciare e condividere insieme la memoria e il gusto di questo piatto tradizionale.

Per info e contatti:
📩 info@galcastelli.it
📩 giuliacarosi92@gmail.com
📩 uniagrivalmontone@tim.it

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