(Adnkronos) –
Donald Trump ci ha ripensato? La guerra tra Russia e Ucraina va avanti da quasi 3 anni e il neo presidente degli Stati Uniti, che si insedia alla Casa Bianca il 20 gennaio, da mesi ribadisce il suo obiettivo: spingere Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky a trattare per porre fine al conflitto. "Trump chiuderà la guerra molto rapidamente", dice Elon Musk, spalla di lusso del presidente e punto di riferimento della nuova amministrazione, durante la chiacchierata su X con Alice Weidel, leader dell'Afd, partito tedesco di estrema destra.  Trump, anche nelle ultime esternazioni in una conferenza stampa a Mar-a-Lago, ha ripetuto che "Russia e Ucraina hanno perso centinaia di migliaia di uomini in una guerra che non sarebbe mai dovuta cominciare. Con me presidente non sarebbe iniziata. Ora bisogna farla finire ed è molto più complicato", ha detto il tycoon, con un approccio meno ottimista rispetto a quello esibito durante la campagna elettorale, quando garantiva una conclusione rapidissima delle ostilità.  In realtà, secondo quanto riferisce il Financial Times, Trump non avrebbe solo ridimensionato le proprie capacità di mediatore ma starebbe riconsiderando l'approccio complessivo alla questione. Secondo una fonte citata dal giornale e ampiamente rilanciata dai media ucraini, il presidente americano è "ossessionato dall'idea di apparire forte" e per questo potrebbe valutare una linea diversa rispetto a quella esibita sinora. Il team che assiste il presidente, evidenzia il Financial Times, non ha ancora deciso come porre fine alla guerra. Questo, indirettamente, porta alla proroga del sostegno di Washington a Kiev anche dopo il 20 gennaio, data di insediamento di Trump. L'amministrazione Biden ha appena fornito l'ultimo pacchetto di aiuti da mezzo miliardo di dollari.  L'entourage del nuovo presidente, teme che una strategia distaccata dal conflitto potrebbe essere accostata al "catastrofico ritiro delle truppe americane dall'Afghanistan", 'macchia' che Trump associa costantemente all'amministrazione di Joe Biden e che non "non vorrebbe rivedere in Ucraina".  Ci sono poi valutazioni che quantificano i costi in maniera più concreta. La vittoria della Russia in Ucraina potrebbe costringere gli Stati Uniti a affrontare costi superiori a quelli previsti da un sostegno continuato a Kiev: la differenza, secondo l'American Enterprise Institute (AEI), ammonta a circa 800 miliardi di dollari. Una vittoria di Putin cambierebbe il volto dell'Europa e potrebbe diventare il trampolino per minacce – o azioni – nei confronti di paesi della Nato. A quel punto, gli Stati Uniti potrebbero essere costretti a investire oltre 800 miliardi di dollari entro il 2029. Si passerebbe dai 4,4 trilioni previsti dal Pentagono per il piano quinquennale 2024-2029 a 5,2 trilioni: una differenza di 165 miliardi l'anno. —internazionale/[email protected] (Web Info)