(Adnkronos) – La società israeliana Paragon Solutions, produttrice di software di hacking di livello militare utilizzato in molti paesi, ha interrotto il suo rapporto con i clienti italiani, che sarebbero "un'agenzia di polizia e un'organizzazione di intelligence". Lo riferiscono media internazionali come il 'Guardian' britannico e l'israeliano 'Haaretz'. La decisione di interrompere il contratto arriva meno di una settimana dopo che WhatsApp ha annunciato che lo spyware di Paragon sarebbe stato utilizzato per colpire decine di persone. Come altri produttori di spyware, Paragon – fondata dall'ex premier israeliano Ehud Barak – vende i suoi strumenti informatici a clienti governativi che dovrebbero utilizzarla per prevenire i crimini e non per controllare rappresentanti dei media e della società civile.  Al Guardian una fonte ha spiegato che Paragon aveva "per eccesso di cautela" inizialmente sospeso il contratto con l'Italia già la settimana scorsa dopo che era emersa una prima accusa su un potenziale utilizzo abusivo dello spyware Graphite in grado di infettare telefoni cellulari accedendo anche a servizi criptati come WhatsApp e Signal. Ieri invece la decisione di rescindere completamente il contratto, dopo che Paragon ha accertato la violazione da parte dell'Italia dei termini di servizio e del quadro etico concordati nel contratto.   Sul caso delle presunte attività di spionaggio che avrebbero riguardato operatori dell'informazione si è mosso anche il Copasir. A quanto apprende l'Adnkronos il Comitato si sta già occupando del caso e continuerà a farlo.  Ieri sulla vicenda l'opposizione ha chiesto un'informativa urgente al governo e sono state presentate alcune interrogazioni. Ieri Palazzo Chigi è intervenuto con una nota sottolineando che "trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità, è stata attivata l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che dipende dalla Presidenza del Consiglio  —[email protected] (Web Info)