(Adnkronos) – Prende finalmente vita Sanremo 2025, il Festival di Carlo Conti, alla guida della 75esima edizione. Ventinove i cantanti in gara per la prima serata, che il direttore artistico conduce in compagnia di Gerry Scotti e Antonella Clerici. Ad aprire la kermesse il ricordo con la voce e la musica di Ezio Bosso, ma anche un inconveniente tecnico che fa sparire l'audio per alcuni secondi. Tra le tante sorprese della serata, è però una che entra nella storia: a introdurre la cantante israeliana Noa e la collega palestinese Mira Awad, un videomessaggio di pace di Papa Francesco. Poi ancora il Jovanotti-show – fuori e dentro l'Ariston – e l'annuncio 'olimpico' di Gianmarco Tamberi sul palco. Sanremo si apre nel ricordo di Ezio Bosso, il compositore e pianista scomparso nel 2020, che Carlo Conti ospitò nel suo secondo festival, nel 2016. Nel Teatro Ariston risuonano le parole di Bosso mentre l'orchestra suona uno dei suoi brani, 'Following a bird'. "Ricordatevi sempre: la musica come la vita si può fare solo in un modo: insieme", sono le parole di Bosso, che Conti ha scelto perché gli hanno ispirato la parola chiave di Sanremo 2025: insieme. Intanto il palco si accende gradualmente e Carlo Conti entra dalle scale high tech della scenografia di Riccardo Bocchini per dare ufficialmente il via al festival e alla gara dei 29 Big di Sanremo 2025 che stasera si esibiscono tutti, votati dalla sola giuria della Sala Stampa dell'Ariston Roof. Ma il festival parte anche con un piccolo incidente tecnico. Mentre Conti annuncia ufficialmente la partenza e introduceva la gara, l'audio si è bloccato per una decina di secondi. Subito i telespettatori si sono scatenati nelle segnalazioni sui social. "Grazie Carlo perché con la tua persona, i tuoi collaboratori, tutto il personale di Sanremo, mi avete fatto sentire importante. A me che ho fatto della mia vita il simbolo della semplicità. Grazie di cuore, vi voglio bene". E poi il momento di Gerry Scotti, che fa il suo ingresso sul palco dell'Ariston: elegantissimo, in giacca e cravatta nera, il conduttore milanese ringrazia il conduttore con un filo di emozione ben celata. E' la prima volta per Scotti a Sanremo e lui, passando a presentare il suo primo concorrente, Rkomi, ironizza: "Il primo lancio è dall'oratorio che me lo sogno". E scherza sul look dell'artista, che entra sul palco in giacca bianca ma esibendo il torace nudo: "Mia madre mi faceva mettere la maglietta della salute – dice Scotti – occhio che è un attimo per lo squaraus". Non solo l'emozione di Gerry, sul palco è infatti commozione fino alle lacrime per il trio di conduzione durante il tributo dedicato a Fabrizio Frizzi. Mentre Conti, Antonella Clerici e Scotti sono insieme, il direttore artistico ricorda il collega e amico che avrebbe voluto avere come quarto moschettiere della serata. Mentre parte "Un amico in me", cantata da Fabrizio Frizzi, la Clerici non trattiene i singhiozzi, Conti è commosso e anche Scotti si asciuga le lacrime alla fine. Per sdrammatizzare, sul finale Scotti chiede ad Antonella Clerici dove ha messo il corno portafortuna: "Nelle mutande", è la risposta che scatena applausi e risate dalla platea. La prima standing ovation all'Ariston è per Simone Cristicchi. Con la sua 'Quando sarai piccola', l'artista commuove il pubblico che, al termine dell'esibizione, si alza in piedi per applaudirlo. Visibilmente emozionato, anche Cristicchi si commuove durante l'esibizione. Il 75mo Sanremo entra intanto nella storia, con il Papa protagonista di un videomessaggio di pace. Francesco ha risposto all'invito di Carlo Conti di sottolineare con la sua voce il momento che il festival ha deciso di dedicare ad un appello per la pace. Un appello affidato all'esecuzione da parte della cantante israeliana Noa e dalla collega palestinese Mira Awad di 'Imagine' di John Lennon, in una versione cantata in parte in ebraico, in parte in arabo e in parte in inglese che poi raccoglierà la seconda standing ovation della serata. "Carissimo Carlo, ho ancora nel cuore il ricordo della Giornata Mondiale dei Bambini, lo scorso maggio, tu eri con noi con il calore umano che ti contraddistingue, in quel bellissimo momento allo Stadio Olimpico con i bambini di tutto il mondo", afferma il pontefice. "Sai, la musica è bellezza, la musica è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli", aggiunge. "Penso, in questo momento, a mia mamma che mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare. Pensando al tuo invito penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto. Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta", prosegue Francesco. "Questo è quello che desidero di più, vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi e dire con la vita, la musica e il canto: la pace è possibile! Oggi tu lo stai facendo e lo stai facendo dire attraverso la musica", è il messaggio di pace. "Cercate di vivere delle belle serate e rivolgo un saluto a tutti coloro che sono collegati, specialmente le persone che soffrono, e a tutti voi, e che la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti. Sai, la musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, con un linguaggio comune e di comprensione facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno. Grazie", conclude Francesco. Intanto Jovanotti infiamma l'Ariston con uno show travolgente. Il suo ingresso, sulle note de 'L'ombelico del mondo', è accompagnato dalla Rockin'1000 – The Biggest Rock Band on Earth, un supergruppo di musicisti provenienti da tutto il mondo. Dopo un piccolo inciampo sui gradini del teatro, l'artista prosegue con 'Il più grande spettacolo dopo il Big Bang' e un medley di 'I love you baby', 'Fuori onda' e 'A te'. Un momento di dolcezza si è creato quando, entrando, ha baciato la figlia Teresa sulla fronte. "Ci vediamo a Los Angeles 2028". Con queste parole, pronunciate dal palco, Gianmarco Tamberi annuncia la sua intenzione di proseguire la carriera sportiva. "Dopo Parigi sono stati dei mesi molto duri. Quando si prova con tutto se stessi a rincorrere un obiettivo e lo sfiori con un dito perdi la fiducia in te stesso, perdi il coraggio di rimetterti in gioco, perché sai che è stato proprio quel gioco in qualche modo a farti star male", dice, dopo il momento sul palco con Jovanotti. L'atleta olimpionico prosegue: "Mi sono reso conto che quello che ha fatto la differenza davvero non sono mai state le vittorie ma la volontà di riprovarci, anche quando quelle difficoltà sembrano insormontabili. Oggi ho tantissima paura, ma è molta più la voglia di riprovarci, di rimettersi in gioco e di poter dare la speranza. Quindi, ci vediamo a Los Angeles 2028". —[email protected] (Web Info)
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