roma viola la misura del divieto di avvicinamento arrestato dalla polizia

Roma – Nel tempo era diventato il suo incubo: dopo anni di minacce e percosse, la donna, all’ennesimo episodio di violenza, era riuscita a ribellarsi e aveva trovato il coraggio di denunciare l’ormai ex compagno. Lo scorso settembre, nei confronti dell’uomo, un quarantaseienne marchigiano, era scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, aggravata dall’obbligo di firma.

Noncurante delle prescrizioni a lui imposte, tuttavia, a distanza di sei mesi, l’uomo ha provato a riavvicinarsi cercando di carpire la fiducia dell’ex compagna.

Offrendosi di prepararle la cena, è così riuscito a convincerla ad aprirgli la porta. Dopo aver mangiato a tavola insieme, però, quando era arrivato il momento di salutarsi, il quarantaseienne ha insistito ripetutamente affinché la padrona di casa lo ospitasse anche per la notte.

A quel punto la donna, memore dei loro “trascorsi”, intimorita da una sua possibile reazione violenta, ha scelto di assecondarlo mettendogli a completa disposizione la sua camera da letto.

Quando poi, il mattino seguente, lo ha invitato nuovamente ad andare via, l’uomo, che nel frattempo si era convinto che la cena della sera precedente fosse stata sufficiente per riconquistarla, ha iniziato ad inveire contro l’ex compagna con insulti e minacce.

Le sue urla hanno però attirato l’attenzione di un residente, che ha segnalato “in diretta” la lite alla polizia tramite l’applicazione “YouPol”, che è stata acquisita in tempo reale dalla sala operativa della Questura.

Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti del VI Distretto Casilino, che hanno intercettato dal pianerottolo dell’abitazione la voce dell’uomo, esattamente nel momento in cui la minacciava ordinandole di guadagnare tempo finché non fosse riuscito a nascondersi.

La sua tana, tuttavia, non è sfuggita ai poliziotti: nascosto nel letto, sotto le coperte, “l’ospite sgradito” è quindi finito in manette per il reato di maltrattamenti in famiglia e per inottemperanza alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall’ex convivente.

L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato della Polizia di Stato ed ha disposto per l’uomo la misura della custodia in carcere.

Per completezza si precisa che l’indagato, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, è da considerarsi non colpevole fino a sentenza passata in giudicato.

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