Roma, dal 31 marzo al 3 aprile si sono svolti i lavori della seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, in Aula Paolo VI a Roma, in Vaticano . Tra i 1008 partecipanti (168 vescovi, 7 cardinali, 252 sacerdoti, 34 religiosi, 17 diaconi e 530 laici, di cui 253 uomini e 277 donne) vi era anche la delegazione della diocesi di Albano, composta dal vescovo Vincenzo Viva e altri quattro delegati: don Alessandro Saputo, referente diocesano del cammino sinodale, don Valerio Messina, Simona Panecaldo e Marco Monaco.
«È stata – ha commentato il vescovo Vincenzo Viva – un’esperienza forte di Chiesa, in tutte le sue articolazioni ed espressioni, ma anche un’esperienza dell’azione dello Spirito Santo che ci fa percorrere strade che non sono sempre programmabili già in partenza e ci apre prospettive anche inaspettate. Abbiamo vissuto intense giornate insieme a un’assemblea sinodale molto vivace, motivata, critica e propositiva. Il lavoro è stato comunque molto fruttuoso e ha fatto molto bene anche a noi vescovi, presenti e pienamente coinvolti nel discernimento e nei dibattiti dei gruppi di studio. Le priorità individuate dall’assemblea sinodale nazionale sono esattamente quelle che anche nella nostra Chiesa di Albano stiamo affrontando: la sfida enorme della trasmissione della fede, l’iniziazione cristiana, il ruolo della famiglia, la centralità della formazione, il rinnovo in senso missionario degli uffici di Curia e degli organismi di partecipazione, l’accompagnamento e il protagonismo dei giovani, l’apertura al territorio e il dialogo con la cultura e la società civile».

Al termine dei lavori, l’Assemblea sinodale ha stabilito che il testo delle “Proposizioni”, dal titolo “Perché la gioia sia piena”, sia affidato alla Presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale perché provveda alla redazione finale accogliendo emendamenti, priorità e contributi emersi, fissando un nuovo appuntamento per la votazione del documento per sabato 25 ottobre, in occasione del Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione. «Anche se non siamo ancora arrivati a un documento propositivo – ha detto ancora il vescovo di Albano – ci sono già molte prospettive e stimoli per il cammino pastorale della nostra Chiesa di Albano. Ora è importante continuare a confrontarsi ancora con libertà e fiducia nel dialogo, a camminare insieme e rendere allo stesso tempo più concrete e incisive le prospettive e gli orientamenti che comunque si stanno già delineando abbastanza chiaramente».

«Questa seconda Assemblea sinodale – ha detto don Alessandro Saputo – raccogliendo l’eredità dei quattro anni di percorso vissuti, ha inteso evidenziare gli obiettivi pastorali strategici e le azioni pastorali da mettere in campo nei prossimi anni. Ha messo in luce il volto di una Chiesa, quella italiana, vivace ed entusiasta, desiderosa di testimoniare la gioia che nasce dal vangelo. È stata anche un’esperienza di parresia, che ha messo in evidenza le fragilità e le criticità che siamo chiamati a superare».

Per Simona Panecaldo, della delegazione diocesana: «L’assemblea sinodale che abbiamo vissuto mostra il volto di una Chiesa in cammino che vuole fare scelte coraggiose di rinnovamento per rimanere fedele alla sua missione evangelizzatrice e rispondere alle sfide del mondo moderno. Con stile franco e fraterno, si è da subito evidenziata la necessità di una revisione della formulazione del documento per aderire maggiormente al lavoro fatto nei quattro anni di cammino Sinodale e risultare più efficaci nell’opera di rinnovamento. L’assemblea – ha aggiunto Simona Panecaldo – ha mostrato una grande serietà e maturità nell’affrontare tali lavori».
«Comunione delle differenze e partecipazione concreta – ha detto Marco Monaco, altro delegato – è l’esperienza che abbiamo vissuto nella Assemblea. Nulla è più corretto che chiamare questa fase del cammino “profetica”. Perché ciò che è avvenuto in questi quattro giorni è realmente una profezia, con la capacità delle Chiese che sono in Italia di riconoscere la voce del Signore che chiama fuori da rigidi schemi e confortevoli recinti e invita “tutti, tutti, tutti” a seguirlo sulla via dell’unità e della concordia».
Per don Valerio Messina, infine: «È stato emozionante il passaggio attraverso la Porta Santa, preceduto dalle testimonianze di don Claudio Burgio, cappellano dell’Istituto penale minorile Beccaria di Milano, Laura Lucchin, la mamma di Sammy Basso, e Giorgio e Marta Scarpioni, una famiglia che ha vissuto un’esperienza missionaria. La Messa, poi, ha rappresentato un intenso momento di preghiera, silenzio e accompagnamento, vissuto come veri pellegrini di speranza».
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