Rocca di Papa – Molto numeroso il corteo, contro il taglio dei boschi, organizzato dal Comitato Tutela dei Boschi dei Colli Albani che questa mattina è arrivato davanti la sede del parco regionale dei Castelli in via Battisti . Organizzato per richiamare l’attenzione delle istituzioni contro il taglio selvaggio e indiscriminato dei boschi e arginare il fenomeno sul territorio dei Colli Albani. Seguiranno aggiornamenti. La partenza è stata da piazza dei Campi D’annibale, sul posto per la sicurezza di tutti i presenti, i carabinieri, la polizia locale del posto e la polizia di stato di Frascati.
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Sono intervenuti per l’occasione anche la consigliera regionale Alessandra Zeppieri e il sindaco di Rocca di Papa Massimiliano Calcagni insieme ad altri assessori e consiglieri comunali locali. Che si sono schierati al fianco dei partecipanti al sit in sotto la sede del Parco Regionale dei Castelli per la tutela dei boschi del territorio e dell’ambiente naturale.
Il comunicato del Comitato per la Tutela dei Boschi dei Colli Albani:
Il corteo si è snodato per le vie di Rocca di Papa dalle 10.30 alle 12.30 circa per chiedere subito una moratoria al taglio ceduo che interessa ben oltre il 90% degli 8.000 ettari di boschi sotto la gestione dell’Ente Parco.
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Questi tagli vengono effettuati distruggendo anche i sentieri come la Francigena, la Via Sacra, l’Ippovia ed altri cammini grazie all’utilizzo di ruspe, bilici e cingolati.
Non è più rinviabile un intervento immediato per interrompere lo sfruttamento di un territorio che si vanta del quarantennale dell’istituzione del Parco dimenticandosi però che la sua nascita è avvenuta grazie ad una spinta popolare per evitare cementificazione, crisi idrica e disboscamenti.
Nulla di tutto ciò si è avverato, anzi, siamo quasi 350.000 abitanti, la falda idrica si abbassa ed in più punti è inquinata, i due laghi si stanno riducendo a pozzanghere e i boschi sono messi a profitto dai comuni e dai privati. E su tutto ciò incombe l’incubo inceneritore.
La risposta che c’è stata oggi per le strade di Rocca è stata forte, per nulla scontata, ed ha riscontrato l’approvazione di tutti gli abitanti che si sono affacciati dalle case e dalle attività commerciali che hanno solidarizzato con l’iniziativa.
Diversi boscaioli di lunga data si sono dichiarati assolutamente contrari allo scempio a cui anche loro stanno assistendo, e che spesso vengono tirati in ballo a sproposito per giustificare la “tradizionalità” dell’attività di taglio.
All’epoca, lo ricordiamo, si tagliava con gli attrezzi a mano, con i muli a portare la legna e in porzioni di territorio ridotte. E non era ancora istituito un Ente Parco che avrebbe il compito principale di impedire quello a cui stiamo assistendo e contro cui stiamo lottando.
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La manifestazione, di oggi è andata sempre più aumentando lungo il percorso, con molti slogan a tutela del bosco e portando striscioni che riportavano ad esempio “Il bosco non si vende, si difende!” e “2025 – Stop al Giubileo delle ruspe”. La partecipazione di altri comitati territoriali è stata importante: da chi si occupa di lotta alla cementificazione, a chi sta impedendo che venga costruito l’inceneritore per arrivare alla vertenza contro la Fassa Bortolo e alla lotta per la casa, ce ne era per tutti gli scempi possibili.
Arrivati alla sede le Parco, il corteo ha improvvisato un’assemblea pubblica durante la quale si sono susseguiti molti interventi non interrotti neanche dalla ripresa della pioggia.
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Oltre alla moratoria sui tagli, è stata chiesta l’approvazione del Piano d’Assetto che giace nei cassetti della Regione dal 2009 e che avrebbe già potuto fermare parte delle cementificazioni, ma anche la disponibilità dei dati e degli atti amministrativi che ci sono stati negati ad agosto.
E’ intervenuto anche il sindaco di Rocca di Papa Calcagni, il quale ha sostenuto la bontà dell’operato della sua amministrazione comunale, dicendo che i tagli sono fatti a norma e che sono certificati, aggiungendo che era contento di ospitare una simile manifestazione . A tratti alcuni presenti lo hanno contestato facendogli notare le sue mancate risposte sui tagli lungo la via Sacra e l’Ippovia e non ha preso impegni sul ripristino dei luoghi né sul prossimo PGAF.
Comunque, almeno il sindaco è venuto a metterci la faccia, mentre altri suoi “colleghi” di altri paesi dei Castelli neanche si sono degnati di intervenire o dire due parole durante questa e le precedenti iniziative.
L’assenza dell’Ente Parco, il suo silenzio, è stato rumoroso quasi quanto il nostro corteo ma nelle alte sfere non possono pensare di mettere la testa sotto terra a lungo perché continueremo a chiedere conto del loro operato che continua a produrre decine di “nulla osta” per i tagli.
Non ci fermiamo e invitiamo tutti sia alla prossima assemblea settimanale a Genzano (venerdì prossimo 21 febbraio, alle 19, in via Don Morosini n.8) che al corteo a Garbatella sabato 1 marzo contro il modello-Giubileo che è solo un’enorme messa a profitto basata anche sulla repressione di chi si oppone alle criticità che sta già provocando. Venerdì 28 febbraio, sempre a Genzano, ci stiamo organizzando per un secondo incontro con i comitati territoriali locali e a breve decideremo la data per andare di nuovo a Nemi a chiedere di non disboscare anche l’area di Fontana Tempesta, a rischio dopo l’ennesimo vergognoso via libera rilasciato dall’Ente Parco.
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La lotta non si ferma, anzi, è ancora solo all’inizio ed oggi è stato davvero un passaggio molto importante per i contenuti, intenso per la partecipazione e notevole per il riscontro e la solidarietà di tanta e tanta gente che era in strada e in piazza stamattina.
Foto Video Giancarlo Boldacchini
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