ramo d'oro nemi

Una nuova location per lo storico ristorante di Nemi che continua, con oltre 40 anni di storia, a essere il riferimento della storia della ristorazione locale

Nemi – Il Ramo d’Oro non è un significato così banale per il nostro territorio e per trovarne l’origine bisogna ricercare nella mitologia. La leggenda racconta che Teseo costrinse il figlio Ippolito alla fuga dopo averlo maledetto e in questo tentativo di scappare, il giovane perde la vita. Artemide, dopo averlo resuscitato grazie a una medicina di Asclepio, strofinata sul corpo con un ramo di Mirto, portò il giovane nel suo regno, la Selva di Nemi, e gli cambiò il nome in Virbio. Qui Virbio regnò fino a quando ne ebbe le forze. Per la successione gli sfidanti dovevano prendere un Ramo d’Oro (un rametto di vischio) dalla Quercia Sacra.

Un nome importante quello scelto per il ristorante il Ramo d’Oro che vanta oltre 40 anni di storia, da 25 in gestione agli attuali proprietari. Un nome adatto a un ristorante che ha saputo diventare un locale storico dei Castelli Romani. Una gestione a conduzione familiare che in questi anni si sta sapendo tramandare di generazione con Raniero e suo figlio Oliver capaci di lavorare gomito a gomito ogni giorno, coadiuvati da personale fidato e con esperienza pluriennale, mosso dalla stessa passione per la ristorazione.

Un ristorante che ha saputo quindi prendere per la gola generazioni di nemorensi e non solo, grazie a una cucina basata su piatti locali, genuini e preparati con materie prime di qualità. I piatti forti sono quindi tutti quelli dalla tradizione romana, con specialità legate al territorio come cacciagione e funghi porcini.

La cantina si basa su vini locali, del Lazio, della Toscana e dell’Umbria, scelti perché ben si sposano ai sapori forti dei primi, anche quelli con cacciagione, o impreziositi dai funghi. Il pesce è preparato solo su richiesta e con anticipo, per dare il giusto tempo di assicurare al cliente prodotti di qualità.
I piatti maggiormente richiesti della cucina dello chef Raniero sono le fettuccine al cinghiale o quelle con i funghi porcini, binomio storico di piatti legati al nostro territorio, che dominano un menù tutto studiato sulla tradizione. Il dolce ovviamente si basa tutto sulle famose fragoline di Nemi.

Dopo 25 anni il Ramo d’Oro ha deciso di trasferirsi da una location immersa nel verde al centro storico.
La nuova sede infatti, situata in Corso Vittorio Emanuele 9/11-13, impreziosisce ulteriormente il valore di questo locale storico della ristorazione di Nemi, apportando una nuova svolta alla sua storia.

La nuova sede offre ai clienti l’opportunità di gustare la consueta cucina di qualità, preparata con la cura e la passione dello chef Raniero. Il tutto è arricchito da una spettacolare vista panoramica sul lago di Nemi, ammirabile dalla terrazza, per un’esperienza davvero indimenticabile. E’ disponibile una prestigiosa sala ideale per cerimonie ed eventi. Inoltre, ci dice Oliver, qui continuiamo a garantire l’ottima pizza cotta con il forno a legna, ma abbiamo potuto aggiungere il bar: in questo modo i nostri clienti possono venire a trovarci anche solo per godersi un momento di relax gustando i dolci della pasticceria e un caffè, o fermarsi per un aperitivo.

Il Ramo d’Oro continua quindi a fare la storia della ristorazione di Nemi in una nuova location straordinaria, aumentando l’offerta per i propri clienti, con la stessa passione di 25 anni fa, assicurando i sapori della tradizione e la qualità che da sempre lo caratterizza.