Pizzardoni, Ghisa, Vigili, tanti nomi per indicare un Corpo solo.
Se si chiede in rete su internet del termine “pizzardone” risponde così:
“Deriva dal termine “pizzarda”, il copricapo a feluca che i vigili indossavano nel XIX secolo a Roma
È un termine romanesco
È usato in senso scherzoso per indicare i vigili urbani
Altri termini per indicare i vigili urbani in altre città:
A Trieste sono chiamati “cerin” per la forma dell’elmetto simile alla capocchia del cerino.
A Ancona sono chiamati “becchi”.
A Genova sono chiamati “tubò” per il cappello che una volta portavano.
A Bologna sono chiamati “pulisman”, una deformazione dell’equivalente anglofono.
A Torino sono chiamati “cìvich”.
Appunto tanti nomi per indicare una cosa sola cioè, sempre “AI” dice: “forze di Polizia locale. Il corpo dei vigili urbani è stato riformato con la legge n. 65 del 1986, cambiando denominazione”.
Ma poi? Nasce così in data 22 febbraio 2025 il Comitato promotore del Referendum Abrogativo della Polizia Locale: “L’11 aprile 2025 inizierà la raccolta delle firme a sostegno” il Comitato, costituito da operatori appartenenti a differenti Corpi e Servizi di Polizia Locale d’Italia, ha l’obiettivo di abolire l’attuale forma della Polizia Locale mediante la proposizione di 5 referendum abrogativi delle disposizioni di legge sulle attuali funzioni, qualifiche ed organizzazione di tale istituto di polizia. Si sono presentati l’8 aprile 2025 a Roma, ( vedi foto sopra) consegnando i quesiti referendari alla Cancelleria della Corte di Cassazione; ed è stato avviato l’iter formale. L’11 aprile 2025 inizierà la raccolta delle firme a sostegno.

In una nota alle Istituzioni e alla stampa il Comitato, con Presidente Alessandro Albanese e Vice Claudio Lamari, presenta la propria iniziativa.
L’obiettivo è qualcosa in più di una provocazione, ma tenta di accendere i riflettori su 145 Corpi di Polizia Locale e su ben oltre 28.000 dipendenti in tutta Italia che svolgono mansioni “Ibride”: poliziotti per alcune funzioni senza le tutele delle altre Forze dell’Ordine.
“L’attuale Polizia Locale è ormai anacronistica ed inadeguata alle esigenze della società contemporanea. È legalmente priva di strumenti di lavoro e di tutela necessari al corretto adempimento della funzione di protezione del cittadino; è posta in secondo piano rispetto alle altre Forze di Polizia statali- scrive il Presidente– nonostante sempre più le sia richiesto di svolgere attività equiparabili a quelle compiute dagli omologhi Corpi dello Stato ed è spesso condizionata dalla politica locale ed usata come strumento di essa. Vive, in altre parole, una situazione non più sostenibile che si ripercuote negativamente sulle esigenze della cittadinanza. E tutto ciò non a causa di un basso livello professionale degli Operatori di Polizia Locale, i quali anzi devono spesso ingegnarsi e porre in campo risorse proprie per risolvere situazioni complesse in cui si imbattono e che sono rese ancora più complesse proprio dall’assenza di mezzi adeguati, ma a causa dell’immobilismo politico. A nulla sono infatti valsi, fino ad oggi, i tentativi di portare la politica a risolvere la questione in modo pieno e soddisfacente: nonostante manifestazioni, proteste, interlocuzioni istituzionali e scioperi messi in campo dalla categoria”.


“L’attuale Polizia Locale continua ad essere un ibrido tra un organo di polizia ed un organo amministrativo, a cui sono imposti i doveri del primo e gli strumenti del secondo. Il d.d.l. n. A.C. 1716- ricorda il presidente del Comitato- proposto in febbraio 2024 alla Camera dei deputati dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha manifestato ulteriormente la volontà istituzionale di lasciare sostanzialmente tutto com’è, paventando una riorganizzazione della Polizia Locale, ma di fatto ratificando l’odierno stato di cose. I membri del Comitato hanno pertanto deciso di unirsi nell’estrema azione abolitrice della Polizia Locale oggi esistente, proponendo invece soluzioni più moderne, razionali ed efficaci quali l’accorpamento degli appartenenti alla Polizia Locale alle Forze di Polizia statali, ovvero la sostituzione della Polizia Locale con nuovi Corpi di Polizia Regionali, in tutto equiparati alle Forze dello Stato e meglio organizzati”.
Il Comitato vuole con tale iniziativa sensibilizzare non solo la politica ma anche gli appartenenti, alcuni dei quali sembrano assopiti omologandosi a ciò che svilisce in vero la categoria. Alla fine della missiva il Comitato riporta i seguenti contatti per avere informazioni e aderire: referendumpolizialocale@gmail.com; ref.pl@postecertifica.it e sito web referendumabrogativopolizialocale.eu.

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