Il sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio, ha partecipato attivamente alla manifestazione di protesta pacifica presso l’ospedale “Colombo” di Velletri, dove è stato inaugurato il nuovo punto nascita. La sua preoccupazione principale è che questa iniziativa non vada a discapito dei servizi offerti dall’ospedale “Riuniti” di Anzio e Nettuno.
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Al termine della manifestazione, Lo Fazio ha incontrato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e l’assessore Giancarlo Righini, dai quali ha ottenuto l’impegno a non depotenziare l’ospedale di Anzio.
Tuttavia, il sindaco non si è detto completamente soddisfatto. “Il punto nascita è solo la punta dell’iceberg”, ha dichiarato Lo Fazio, “esistono una serie di criticità che la Regione e la Asl conoscono bene e che stanno portando alla paralisi dell’ospedale ‘Riuniti’ di Anzio-Nettuno”. Per questo motivo, ha chiesto un intervento immediato da parte del presidente Rocca, ricevendo disponibilità al confronto.
Lo Fazio ha poi sottolineato che la sua non è una “questione di campanile”, ma una battaglia per la salute dei cittadini. “La Regione Lazio e il presidente Rocca devono comprendere che l’ospedale Riuniti è la struttura del litorale sud di Roma che ha un bacino di 160.000 cittadini nei mesi invernali, mentre nella stagione estiva si raggiungono le 300.000 presenze. I servizi presenti sono inadeguati e toglierne altri è impensabile. È per tali ragioni che sulla sanità pubblica nel territorio di Anzio non indietreggerò di un millimetro”.
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Di seguito, le principali criticità segnalate dal sindaco Lo Fazio:
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- Riapertura del punto nascita, come previsto dal piano integrato di attività e organizzazione della Asl Roma 6.
- Risoluzione del problema dell’ortopedia, dove dal 2 marzo resterà un solo medico in servizio, con conseguente chiusura del Dea di I livello.
- Potenziamento del pronto soccorso (anche pediatrico) sia dal punto di vista del personale sia da quello strutturale.
- Carenze di medici in diverse aree, come ginecologia (con un solo medico strutturato), pediatria e day hospital di oncologia (con un solo medico e senza supporto psicologico).
- Limitazione dell’attività del day hospital di oncologia al trattamento di alcuni tumori.
- Mancata attivazione dei reparti di urologia, nefrologia e neuropsichiatria infantile.
- Soppressione dell’unità operativa di otorinolaringoiatria.
- Riduzione del numero di radiologi, con conseguenti disagi per il reparto e aumento dei tempi di attesa.
- Priorità per i lavori di ampliamento del pronto soccorso, incremento dei posti letto, opere per cardiologia, nefrologia e urologia, riapertura della terapia intensiva.
- Necessità di una reale “presa in carico” dei cittadini attraverso il funzionamento della medicina territoriale e la riduzione delle liste d’attesa.
- Valutazione congiunta per l’utilizzo dell’area dell’ex ospedale militare per l’hospice pubblico, grazie all’intesa con Difesa Servizi.
La posizione del sindaco Lo Fazio è chiara: la sanità pubblica nel territorio di Anzio non può subire ulteriori tagli e depotenziamenti. La sua determinazione a difendere i diritti dei cittadini è massima e la sua interlocuzione con la Regione Lazio continuerà finché non saranno date risposte concrete alle problematiche elencate.
Fonte e foto: Comune di Anzio
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