Nemi e Rocca Priora – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Coordinamento Natura e Territorio:
Avevamo ragione: il Parco non aveva dato il nulla osta!
Il TAR del Lazio respinge il maxi piano edilizio e nega il risarcimento ai costruttori
Ma il consumo di suolo continua a minacciare i Castelli Romani
Comunicato del Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha emesso una sentenza significativa: nessun risarcimento per i costruttori del piano urbanistico-edilizio da 20 mila metri cubi di cemento in località “I Corsi”, nel territorio protetto del Parco dei Castelli Romani, a Nemi. Questa decisione ribadisce il ruolo centrale della tutela ambientale contro la speculazione edilizia.
La vicenda
L’Ente Parco aveva rifiutato nel 2009 e nel 2013 di concedere il nulla osta al progetto, in virtù del vincolo paesaggistico e della protezione ambientale. Il piano prevedeva la costruzione di 20 mila metri cubi di edifici, equivalenti a circa 100 appartamenti, in un’area verde boschiva di grande pregio naturalistico.
I costruttori avevano contestato i provvedimenti dell’Ente Parco, sostenendo che i rifiuti avrebbero causato danni economici rilevanti e accusando l’amministrazione di condotta antigiuridica. Il progetto era stato definitivamente bloccato dalla Regione Lazio nel 2015, con il rigetto dell’istanza di compatibilità paesaggistica.
Nel 2018, i promotori hanno presentato una richiesta di risarcimento per i presunti danni economici subiti. Tuttavia, con la sentenza del 3 dicembre 2024, il TAR ha respinto questa pretesa, sancendo che l’operato dell’Ente Parco è stato legittimo e giustificato dalla necessità di tutelare un patrimonio naturale fragile e prezioso.
Un messaggio chiaro: il Parco va protetto
I giudici hanno sottolineato che, sebbene i provvedimenti iniziali fossero stati annullati, ciò non significava l’approvazione del progetto. L’Ente Parco si è agito nell’esercizio della propria discrezionalità tecnica, cercando di conciliare le esigenze urbanistiche con la salvaguardia degli interessi collettivi.
La frase ribadisce un principio fondamentale: il bilanciamento tra sviluppo edilizio e tutela ambientale è imprescindibile, soprattutto in aree di particolare valore come il Parco dei Castelli Romani.
Il consumo di suolo continua a minacciare i Castelli Romani
Nonostante questa vittoria, il consumo di suolo nei Castelli Romani continua ad aumentare, mettendo sotto pressione un territorio già fragile le cui falde idriche sono sovra sfruttate con il conseguente abbassamento del livello dei laghi e delle zone umide. È necessario intensificare gli sforzi per proteggere l’ambiente, promuovendo una pianificazione urbanistica sostenibile e rispettosa dei vincoli paesaggistici. Domani 5 dicembre a Grottaferrata alle ore 18.00 presso il centro culturale “Bruno Martellotta” si parlerà proprio di consumo di suolo e protezione delle foreste.
La vicenda dei “Corsi” rappresenta una vittoria importante per la comunità e le associazioni ambientaliste che hanno fatto istituire il Parco, ma anche un monito: la difesa del territorio richiede vigilanza costante e azioni concrete per fermare le speculazioni edilizie e garantire un futuro più verde per i Castelli Romani.
I dati sono aggiornati con l’ultimo studio di Ispra presentato ieri 3 dicembre 2024.
Nella foto, lo sbancamento a Montefiore nel Comune di Rocca Priora, Monte fiore è un sito di interesse geologico e naturalistico, un minivulcano (cono di scorie).
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