I.C. Paolo Borsellino e Libera hanno celebrato la giornata del ricordo e dell’impegno: insieme contro le mafie e per costruire il futuro
Monte Compatri – La mafia è vostra, NON È COSA NOSTRA! Ad affermarlo con forza sono i 140 studenti dell’istituto Comprensivo Paolo Borsellino di Monte Compatri che hanno sfilato per le vie delle città scadendo, uno ad uno, i nomi delle 1101 vittime innocenti delle mafie. Un corteo aperto dagli studenti delle terze medie che ha preceduto le autorità presenti perché, come verrà spiegato dopo, i protagonisti di questa giornata devono essere loro. Insieme agli studenti, accompagnati dalla Dirigente Scolastica, Dott.ssa Loredana Di Tommaso e dalla referente del presidio Castelli Romani di Libera, Caterina Viola, la vice sindaco di Monte Compatri, Nicoletta Felici, l’Assistente regionale per il Lazio del settore adulti dell’Azione Cattolica Italiana, Don Antonio Scigliuzzo e Alessio Carpino, del gruppo giovani dell’Azione Cattolica della Diocesi di Frascati. Presenti anche la consigliera con deleghe alla Pubblica Istruzione e Servizi Scolastici, Francesca Vinci, e gli assessori Elio Masi e Luca Mengarelli dell’amministrazione comunale.


Sulle note del brano “I 100 passi” dei Modena City Ramblers, e della canzone “La mafia è vostra, non è cosa nostra” del rapper palermitano Mak, gli studenti sfilando per le vie del centro, osservati da una cittadinanza incuriosita, hanno quindi commemorato chi, a costo della propria vita, ha contribuito a lasciarci la libertà che ogni giorno viviamo, e di cui dobbiamo essere consapevoli. La manifestazione è poi proseguita all’interno dell’aula magna dell’I.C. Paolo Borsellino, dove gli studenti hanno ricordato Peppino Impastato, Nicola Campolongo, conosciuto come Cocò, il bambino rimasto vittima della mafia a soli 3 anni, Lia Pipitone, Annalisa Durante, Giuseppe di Matteo e Gelsomina Verde, attraverso i lavori svolti durante questo anno scolastico. Ne parlano con consapevolezza e convinzione dei temi di legalità i ragazzi delle terze medie presenti, perché per loro questa, non è una novità.
“Siamo stati a Palermo, abbiamo ‘camminato i 100 passi’ svolgendo un lavoro aggiuntivo alla normale attività didattica perché questi sono quelli che definisco compiti di realtà. Sono esperienze che servono per misurarsi con la vita” spiega la dirigente scolastica Loredana Di Tommaso. “Abbiamo fortemente voluto questa manifestazione non solo per proseguire con questa didattica extra scolastica legata a questi temi, segnata da un lungo percorso, ma perché in questo modo siamo convinti di aiutare questi ragazzi a crescere con delle menti belle, aperte verso la cultura. Li potremmo definire un esercito di pace al quale vorremmo dare i mezzi per non cadere nei tranelli con cui la criminalità forma nuove leve e miete nuove vittime”.

C’è speranza per il futuro, a dirlo sono proprio i ragazzi che hanno letto il lavoro su Cocò. Inevitabilmente, l’emozione cresce durante questa esposizione certamente pregevole come gli altri lavori, ma che aggiunge un surplus di commozione. Tante poi le domande che gli studenti hanno voluto rivolgere ai volontari di Libera presenti insieme a Caterina Viola, referente del presidio dei Castelli Romani Natale De Grazia. La mattinata è stata quindi una nuova occasione per affrontare temi legate alle mafie e alle criminalità in genere, come l’usura. O ancora per raccontare le diverse iniziative di LIBERA come Amunì o il progetto che accoglie le mamme che per proteggere i propri figli, decidono di voltare pagina e uscire dal mondo della mafia.

“Parlare nelle scuole serve per accrescere la consapevolezza di questa piaga, per conoscerla e poterla combattere. Solo così possiamo pensare di sconfiggerla. Io vi guardo negli occhi e sono certa che avrete più mezzi a disposizione nel vostro futuro di quanti ne abbiamo avuti noi, che abbiamo il dovere di lasciare nelle vostre mani il mondo nelle migliori condizioni possibili: promettetemi che userete quei mezzi per creare una società giusta. Dopo la tragica morte di Falcone prima e Borsellino dopo, risuonava la frase: ‘Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe’, oggi sono sulle mie gambe, io spero di trasmetterle a voi e che domani cammineranno sulle vostre gambe” ha detto Caterina Viola ai ragazzi.
“Devo veramente ringraziarvi tutti, la dirigente scolastica, il corpo docente dell’I.C. Borsellino e l’associazione LIBERA per aver organizzato insieme questa giornata, l’Associazione Cattolica oggi presente, ma soprattutto voi studenti perché questa giornata è stata sicuramente del ricordo, ma impone a noi quel senso di responsabilità e quell’impegno quotidiano che dobbiamo mettere per cercare di formare i giovani, alimentare la consapevolezza per evitare che vengano riscritte pagine tristi legate ai drammatici eventi mafiosi. Oggi nello scandire i nomi delle 1101 vittime ho provato emozioni forti, mi sono sentita scossa” ha detto nei saluti la vice sindaca Nicoletta Felici.
Don Antonio Scigliuzzo, Assistente regionale per il Lazio del settore adulti dell’Azione Cattolica Italiana, nel suo intervento ha ricordato il 9 maggio del 1992 quando Giovanni Paolo II, durante una visita in Sicilia gridò: “Dico a voi, uomini di questa mafia: convertitevi”! Voi giovani non siete chiamati nel presente ad affrontare la mafia in modo diretto, ma a vivere il vostro impegno a partire da eventi come quello di oggi”. L’invito è a studiare perché ricorda Don Antonio, “La mafia si insinua nell’ignoranza […] e nelle fragilità umane. Voi non dovete dargli questa possibilità, dovete trovare la forza nei vostri professori e nei vostri compagni di classe nel momento del bisogno, ma dovete anche imparare a prendervi le vostre responsabilità di oggi e di domani”.
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