Albano – Con profonda tristezza e commozione, apprendiamo la notizia della morte del nostro amato Papa Francesco nella mattina di questo Lunedì di Pasqua. La coincidenza con la Pasqua del Signore ci invita a vivere questa grave perdita con sentimenti di fede e di speranza cristiana, proprio come ci insegna la Risurrezione di Cristo.
Papa Francesco lascia alla Chiesa e al mondo intero un magistero straordinario, caratterizzato dalla sua incessante attenzione verso gli ultimi, dal suo impegno per la pace e dalla sua costante esortazione alla misericordia. La sua testimonianza di umiltà e semplicità evangelica rimarrà certamente indelebile nei nostri cuori.
Il suo essere “venuto dalla fine del mondo” per guidare la Chiesa ha portato una ventata di freschezza e di grande rinnovamento, che ha ispirato anche il cammino della nostra Chiesa di Albano. La sua scelta del nome Francesco ha segnato fin dall’inizio il suo pontificato, ispirandosi al Santo di Assisi nel suo amore per i poveri e per il creato, testimoniato con tanti gesti indimenticabili.
In questo momento di dolore, mentre lo affidiamo alla misericordia del Padre, raccogliamo la sua eredità spirituale e il suo esempio di vita, impegnandoci a proseguire con maggior vigore sulla strada che ci ha indicato: quella della fraternità universale, della riforma sinodale ed evangelica della Chiesa, dell’apertura al mondo e dell’accoglienza di tutti, della cura per gli ultimi e per la casa comune e dell’annuncio gioioso del Vangelo.
La sua morte nel Lunedì dell’Angelo e nel cuore dell’Anno Giubilare ci ricorda che, come discepoli di Cristo Risorto, siamo chiamati anche noi a essere messaggeri di speranza. Papa Francesco ha vissuto e predicato questa speranza fino all’ultimo, lasciandoci non solo insegnamenti ma soprattutto l’esempio di una vita spesa interamente al servizio di Dio e dell’umanità. Personalmente porto nel cuore il grato ricordo di avermi chiamato al ministero episcopale, affidato la Chiesa di Albano e incoraggiato con la sua parola in diverse circostanze. La nostra Chiesa di Albano lo ricorda poi con affetto e gratitudine per le diverse occasioni in cui ha manifestato la sua paterna vicinanza con le sue indimenticabili visite, durante l’episcopato del cardinale Semeraro.
Chiedo a tutte le parrocchie e comunità religiose di pregare per lui, grati per il dono che è stato per la Chiesa, per la nostra Diocesi di Albano e per il mondo intero, certi che dal cielo continuerà a vegliare su tutti noi.
In segno di comunione con tutta la Chiesa vi chiedo di suonare le campane a lutto alle ore 12.00 di oggi.


Il Vescovo Vincenzo Viva
Papa Francesco è venuto solo una volta a Castel Gandolfo per recitare l’Angelus, un anno dopo la sua nomina, per salutare la cittadinanza. Dopodiché decise di non trascorrere le vacanze estive, come facevano i precedenti Papi, nel Palazzo Pontificio di Piazza della Libertà. Scelse invece di istituire un museo vaticano e di aprire al pubblico le stanze papali e tutte le mostre organizzate all’interno del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.
Tuttavia, ogni anno, due settimane prima di Pasqua, si recava ad Ariccia, nella zona di Monte Gentile, presso la Casa-Convento del Divin Maestro, insieme ad altri cardinali e vescovi, per vivere una settimana di profonda riflessione spirituale. Lo ha fatto per alcuni anni, finché le condizioni di salute non glielo hanno più permesso.
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Nella foto in alto il Vescovo Vincenzo Viva che saluta Papa Francesco durante una visita in Vaticano
