Albano – Riceviamo e pubblichiamo il messaggio di augurio delle chiese cristiane del territorio delle Diocesi di Albano:

Il Signore è risorto! E coloro che hanno creduto e credono in Lui si nutrono di questo Mistero di vita e di speranza. La Pasqua ci conferma che a Dio nulla è impossibile (Lc 1, 37). L’annuncio della Resurrezione di Gesù è l’essenza stessa della vita e della missione della Chiesa. Tutte le Chiese sono perfettamente unite in questa missione e in questo dono. Questa unità profonda e travolgente non è stata mai messa in discussione, al di là della benedetta diversificazione dei riti, della diversificazione culturale dei calendari, e persino della profonda sofferenza della divisione delle chiese per il cui superamento sempre di più sentiamo la chiamata a impegnarci generosamente e responsabilmente.

Quest’anno la celebrazione della Pasqua cade per tutte le Chiese nella stessa data, domenica 20 aprile. Questa circostanza “casuale”, non può che rallegrarci e stimolarci ancora di più a sottolineare il molto che già ci unisce e ad allargarne ancora di più i contenuti.

La ricorrenza del 1.700mo anniversario del primo Concilio Ecumenico, il Concilio di Nicea, celebrato nell’anno 325, e da tutte le Chiese fortemente riconosciuto, può darci un valido stimolo in più nel superamento totale della divisione, per essere testimoni credibili appunto della Resurrezione di Gesù. In questa luminosa alba pasquale, mentre celebriamo la vittoria della vita sulla morte, non possiamo non avvertire con rinnovata intensità l’eco del Concilio di Nicea. Lì, i Padri, animati dallo Spirito Santo, proclamarono l’unità ontologica del Figlio con il Padre, fondamento ineludibile della nostra salvezza e, di conseguenza, dell’unità della Chiesa. Questa unità, che trae la sua sorgente ineffabile dalla comunione delle Tre Persone divine nella Santissima Trinità, modello eterno e archetipo della vita ecclesiale, ci chiama incessantemente a superare le nostre umane divisioni, affinché il mondo creda (Gv 17,21). La celebrazione congiunta della Pasqua in questo anno diviene, allora, un’icona tangibile di questa aspirazione profonda, un’occasione propizia per riscoprire quel vincolo invisibile ma reale che ci unisce nel Corpo risorto del Signore.

Come le donne al mattino di Pasqua che si domandavano: “Chi ci aiuterà a rotolare la pietra?” (cf. Mc 16,3), ancora una volta ci avviciniamo con timore, speranza e stupore a quella pietra che ci divide dalla vita piena in Cristo. Insieme pur nelle nostre alterità, con fiducia nell’unità della nostra comune fede, uniamo le nostre storie, le nostre manchevolezze, la nostra speranza; rimuoviamo gli ostacoli dicendo “… noi crediamo …”! La nostra salvezza è dare un senso a quella pietra, già rimossa per noi, ponendola a solida base della testimonianza nel comune Dio della pace e della riconciliazione. Ecco quindi l’augurio delle Chiese Cristiane del nostro territorio: Che la luce del Cristo trionfante illumini le menti e riscaldi i cuori, conducendoci con passo sicuro verso la piena comunione, affinché la nostra testimonianza condivisa della Resurrezione sia un segno inequivocabile dell’amore di Dio per l’umanità. Il nostro auspicio è che la celebrazione della Pasqua possa avvenire in comunione da parte di tutte le Chiese ogni anno, manifestando così visibilmente l’unità della fede nel Cristo risorto. Possa la luce sfolgorante della Resurrezione di Cristo, spronare la Chiesa tutta ad abbandonarsi con fiducia alla onnipotenza della Trinità per esclamare, con Maria: “Eccomi sono la serva del Signore: sia in me secondo la Parola” (cfr Lc 1, 38). Questa è la Parola alla quale la Chiesa (dagli Apostoli ai santi Padri) di tutti i tempi ha affidato la sua fecondità. Cristo è Risorto! Veramente è Risorto!

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