(Adnkronos) – "Questo programma nasce da una mia idea, come conseguenza naturale dei miei giri per l'Italia con l'Orchestraccia. L'Italia ha un rapporto fortissimo con il folk e tanti giovani lo stanno riscoprendo e aggiornando con nuove sonorità. È un patrimonio immenso, che meritava un programma di conoscenza e di scoperta. E devo dire che la Rai ha creduto molto in questo format originale, un progetto coraggioso che incarna tutti i valori del servizio pubblico". Marco Conidi, cantautore romano, attore e frontman della band L’Orchestraccia, parla così con l'Adnkronos di 'Musica Mia', il nuovo programma che prenderà il via domenica 9 marzo alle 14 su Rai2. Alla conduzione, Conidi sarà affiancato da Lorella Boccia, in un viaggio per l’Italia da Nord a Sud a bordo di un pulmino, carico di strumenti musicali, per comprendere quanto la musica sia capace di raccontare e tramandare le tradizioni di un luogo.  "La musica popolare – sottolinea Conidi – è da una parte uno strumento di conoscenza e approfondimento antropologico, e dall’altra il legante che tiene insieme le comunità. Da sempre, quello che l’uomo non riusciva o non poteva esprimere a parole lo suonava e lo cantava". E l'Italia "ha un patrimonio immenso: dalla pizzica salentina, nata quasi come forma di esorcismo e oggi danza che fa ballare migliaia di persone, alla tarantella napoletana, malinconica e nello stesso tempo festosa", aggiunge Conidi. "Ho pensato che valesse la pena raccontare la storia del folk e di chi oggi lo porta avanti: la storia dei musicisti, la storia dei nuovi cantautori ma anche dei rapper che scrivono in dialetto. Anche a Sanremo abbiamo sentito sdoganare il romanesco, il napoletano, il ligure…Sarà un viaggio fatto di incontri, storie e canzoni", anticipa. "Ho già delle chiacchierate che mi resteranno nel cuore per tutta la vita. Ci saranno delle cose in queste puntate che potranno anche commuovere. Quando senti parlare James Senese, quando lo senti raccontare alcuni aneddoti su Pino Daniele, che veramente lui può dire di aver scoperto… Che dire? Io mi sono commosso. Ma anche a casa di Eugenio Bennato c'era un'emozione bellissima. E io credo molto che in tv, come nei concerti, se ti emozioni tu, allora si emoziona anche il pubblico".  Ad arricchire ogni puntata ci saranno anche gli interventi di due personaggi d’eccezione: Ambrogio Sparagna, che farà un racconto, regione per regione, della storia della musica popolare italiana, arricchendolo di esempi suonati ("lui è davvero la Treccani della musica popolare", dice Conidi), e l’attore Edoardo Sylos Labini che racconterà la storia di un brano rappresentativo del territorio ("vedrete ci saranno delle pagine molto emozionanti"). Il primo legame di Conidi, che è nato a Roma, con la musica popolare è nel ricordo "dei viaggi di ritorno dalle giornate di mare, quando si tornava in macchina cantando a memoria i brani di Lando Fiorini, Gabriella Ferri e Alvaro Amici con mio papà che era molto intonato. E andando in giro con L'Orchestraccia ho scoperto che sono ricordi impressi nell'immaginario collettivo di tutta Italia: tantissime canzoni della tradizione popolare che non abbiamo sentito alla radio le conosciamo a memoria tutti".  Un cantautore e attore che ha recitato in diversi film e serie tv di successo, Conidi è al suo debutto alla conduzione di un programma tv suo: "Sarò un conduttore inusuale. Nel senso che io nel programma porto me stesso e il mio linguaggio, certo rapportandomi alla tv e ai tempi televisivi ma senza snaturarmi. Anche perché mi trovo a raccontare quello che è il mio mondo. Poi, per fortuna, ho al mio fianco Lorella Boccia che ha già esperienza ed è una persona di grande ironia e giovialità con cui mi trovo molto bene e che mi sta aiutando molto".  Per ora sono previste 16 puntate di 'Musica Mia', "ma ne potremmo fare infinite: in tutte le città dove andiamo, al momento di andare via pensiamo che dovremmo tornare per raccontare tante altre storie. Abbiamo fatto una puntata a Napoli ma ne potremmo fare 20. Abbiamo fatto la prima puntata a Roma ma potremmo farne 100".  E il viaggio di 'Musica Mia', domenica 9 marzo, partirà proprio da Roma. Lorella e Marco si metteranno sulle tracce delle radici dello stornello romano e, a bordo del loro pulmino d’epoca, andranno a conoscere sugli argini del Tevere, la band degli Ardecore, che hanno ripreso la tradizione dello stornello romano e lo hanno attualizzato in una chiave decisamente più rock. Lorella Boccia, di origine campana, farà poi un percorso nella tradizione, cercando di comprendere a fondo lo spirito dei romani, facendosi raccontare dalla cantautrice Giulia Anania la maggiore interprete della musica romana: Gabriella Ferri. Marco Conidi farà invece un percorso più legato alla contemporaneità. Incontrerà prima il Piotta, il quale ha recuperato la tradizione della musica romana contaminandola con l’hip hop e il rap d’oltreoceano, e poi visiterà uno storico locale, dal quale negli anni Novanta sono emersi i maggiori cantautori della nuova scuola romana: Daniele Silvestri, Max Gazzè, Niccolò Fabi. Per il cantattore-conduttore, la cosa più bella di questo viaggio, "è incontrare i giovani che stanno portando la musica popolare nel mondo 2.0. E mi rendo conto – dice – che i ragazzi sono molto più legati al loro territorio di qualche anno fa. Riprendono la tradizione e la mescolano con nuove sonorità. Nomi come Geolier, Liberato, Franco 126… Insomma, quando qualcuno pensa che la musica sia diventata tutta uguale, che tutto giri intorno a un algoritmo, in realtà artisti e pubblico stanno già molto più avanti. E Sanremo 2025 ha dimostrato che la musica non è affatto tutta in mano agli algoritmi. L'importante è aprire le porte in maniera inclusiva alla grande varietà che abbiamo a disposizione. E quando lo si fa, si scopre che tra i primi 7 brani di Sanremo preferiti da classifiche e pubblico, 5 sono di cantautori. O si vede che due giovani come Olly e Bresh, nella serata cover, scelgono di omaggiare De Andrè. D'altronde a Roma a Capodanno, per un concerto organizzato in una settimana, davanti a L'Orchestraccia e a Boy George, c'erano 70.000 persone. E questo vorrà pure dire qualcosa", conclude. (di Antonella Nesi) —[email protected] (Web Info)