Il 2025 segna un punto di svolta nell’evoluzione dei motori di ricerca e nel modo in cui le aziende dovranno approcciarsi alla SEO (Search Engine Optimization). Secondo Roberto Serra, esperto di ottimizzazione per i motori di ricerca, l’avvento di tecnologie come Google Deep Search e i progressi dell’intelligenza artificiale stanno ridefinendo le strategie di posizionamento online.
La novità più significativa riguarda il modo in cui Google analizza i contenuti web. “Non si tratta più solo di piacere all’algoritmo”, spiega Serra. “Le aziende devono diventare fonti di conoscenza affidabili in un ecosistema dove l’intelligenza artificiale ha bisogno di nutrirsi di informazioni di qualità”. Questo cambiamento è guidato da innovazioni come Google Deep Research, che promette di trasformare la ricerca online da processo attivo a esperienza più intuitiva e complessa.
Serra, che in questo articolo del suo blog Roberto-Serra.com esprime il suo punto di vista sul 2025, identifica due pilastri fondamentali per una strategia SEO efficace nel 2025. Il primo è l’ottimizzazione onsite, che si concentra sulla velocità del sito e sulla capacità di mantenere gli utenti ingaggiati più a lungo sulle pagine. Il secondo è il lavoro offsite, finalizzato a costruire l’autorevolezza del brand attraverso link building e digital PR di qualità.
L’esperto sottolinea come l’intelligenza artificiale stia modificando il panorama della ricerca online. Con l’introduzione di modelli avanzati come Gemini 2 di Google, la qualità e la profondità dei contenuti diventano ancora più cruciali. “L’AI sta imparando a riconoscere le voci autorevoli, quelle che hanno una storia e una competenza dimostrata”, afferma Serra, evidenziando l’importanza del principio EEAT (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness).
Per le aziende, questo significa dover ripensare il proprio approccio alla creazione di contenuti. Non basta più pubblicare articoli superficiali o copiare contenuti esistenti: è necessario fornire informazioni originali, approfondite e di valore reale per gli utenti. Serra suggerisce di concentrarsi sulla costruzione di relazioni con altre realtà del settore, sulla partecipazione a discussioni rilevanti e sulla creazione di contenuti che vengano naturalmente condivisi e citati.
Il consiglio pratico per le aziende è di iniziare a sperimentare con l’intelligenza artificiale come strumento di supporto, ma senza perdere di vista la strategia complessiva. “Non sarà l’intelligenza artificiale a metterti fuori gioco”, cita Serra riprendendo una frase di Raffaele Gaito, “ma qualcuno che la sa usare meglio di te”.
La sfida per il 2025 non sarà quindi tecnologica, ma culturale: le aziende dovranno imparare a integrare l’intelligenza artificiale nelle proprie attività in modo strategico, utilizzandola per potenziare le proprie capacità esistenti piuttosto che per rivoluzionare completamente il proprio approccio al mercato.