(Adnkronos) – Una home page che fa rumore. O che fa notizia, se non fosse che – come viene scritto nell’articolo di fondo che apre Giornalettismo – la notizia non esiste più. Ad aggiungere tensione al tutto, c’è un provocatorio video d’autore, realizzato dall’AI artist Eman Rus: Elon Musk, con una faccia inquietante, digita la parola reboot sullo schermo. “La notizia è morta – scrive Gianmichele Laino, direttore della testata -. Non esiste. È stata sotterrata da un algoritmo e dalla possibilità data a tutti e ciascuno di produrre un contenuto e – quasi contemporaneamente – pubblicarlo su una piattaforma”. Ci si interroga se il futuro dell’editoria sia rappresentato non più dalla qualità (e dall’esclusività) del contenuto informativo, ma da una sorta di “marketing della notizia”. Ovvero, un modo edulcorato di concepire l’offerta giornalistica. Del resto, gli operatori della comunicazione hanno visto in questa strategia l’unico modo di tutelarsi rispetto alla nuova forma di editoria globale voluta da Elon Musk (a cui sembra voler aderire anche Mark Zuckerberg con la sua mossa di eliminare i fact-checker negli Stati Uniti). In un contesto del genere, si percepisce chiaramente il distacco da quell’indipendenza dell’informazione in rete, pilastro di molti progetti nati negli anni 2000. E noi, cosa dobbiamo aspettarci? La risposta non si farà attendere: mosai.co, società startup studio anche per Giornalettismo, non è nuova ad operazioni di comunicazione importanti. Sempre a favore dell’indipendenza, sempre in contrasto con l’editoria globale.
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Home Rubriche Comunicati La morte della notizia: una inquietante home page sulla storica testata giornalettismo.com