Il valore sociale di un animale domestico: quando la cura del proprio animale domestico diventa un lusso

Il valore sociale di un animale domestico: quando la cura del proprio animale domestico diventa un lusso
di Claudio Chiavari

L’estate è vicina e si moltiplicano gli appelli contro l’abbandono degli animali domestici. La stima è di circa 130.000 abbandoni ogni anno, che vanno a incrementare il randagismo senza trovare una famiglia che li adotti. Nonostante le decine di campagne di sensibilizzazione.
Quali sono i reali motivi di questa situazione senza soluzione?
Innanzitutto, la non consapevolezza dell’impegno nel curare un animale domestico. Cibo, passeggiate anche notturne, peli che invadono le case, insufficienti strutture turistiche che li accettano e spese veterinarie.
Tutto ciò porta spesso all’abbandono, perché si è attratti dalla tenerezza di un cucciolo che sparisce una volta che è cresciuto.
Eppure, gli animali domestici hanno un altissimo valore sociale.
Un bambino che cresce con un cane o con un gatto ha l’opportunità di apprendere lezioni sulla vita (la riproduzione, la nascita, la malattia, la morte). Possono aiutare a sviluppare comportamenti responsabili nei bambini che si prendono cura di loro. Forniscono una connessione con la natura. Possono insegnare il rispetto per gli altri esseri viventi.
E gli anziani? Gli animali fanno bene al cuore, perché alleviano stress, depressione e solitudine e li spingono a essere più attivi e socialmente connessi. Per un anziano che ha animali domestici è più semplice seguire una routine quotidiana. Un animale domestico è fondamentale per chi deve imparare a vivere e per chi ha ancora tanto amore da regalare, nonostante la sua non più giovane età.
Tutto ciò ha un costo. Non tanto per nutrirli, ma soprattutto per curarli quando stanno male. Perché, purtroppo, anche loro si ammalano.
Le spese veterinarie sono il peggior incubo economico per le famiglie degli amici a quattro zampe. A fronte di prezzi contenuti per il vaccino annuale (circa 40,00 euro) o per una ecografia (una media di 60,00 euro), quelli per la diagnosi e la cura di alcune malattie si impennano. Un’operazione chirurgica (ad esclusione della sterilizzazione che spesso è gratuita presso le strutture veterinarie pubbliche) ha un costo medio di 1.000,00 euro, ai quali si devono aggiungere anche le spese per le indagini di diagnosi, quali analisi del sangue (circa 80,00 euro) o le TAC (che possono arrivare a 1.000,00 euro). Spese che vanno indubbiamente a incidere sull’economia di una famiglia, spesso costretta ad accedere a finanziamenti o stipulare una specifica assicurazione.
E lo Stato? Lo Stato rimborsa il 19% delle spese, calcolato nel limite massimo di 550,00 euro con una franchigia di 129,11 euro. In sostanza, è possibile ricevere un rimborso massimo di 104,50 euro l’anno per una cifra massima scaricabile di 679,11 euro. Oltre questa spesa non è prevista nessuna agevolazione se non quella di gravare esclusivamente sulle risorse economiche delle famiglie.
La domanda, quindi, è una sola: perché tante campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali domestici e la loro adozione quando non si attuano misure economiche per agevolare quelle famiglie che non hanno le possibilità finanziarie di curare al meglio il proprio amico a quattro zampe?
Non ci si rende conto dell’alto valore sociale di questi animali soprattutto per gli anziani, spesso soli in una società incentrata sulla performance e con il valore delle pensioni giornalmente perdono potere d’acquisto? Sono questi gli strumenti necessari a rendere migliore la qualità di vita delle persone anziane?
Eppure, quanto riempie il cuore vedere un gruppo di nonne che trascorrono il loro tempo al parco mentre i loro cani giocano liberi e scodinzolanti. Oppure, che bello immaginarle sedute in poltrona, davanti alla televisione, con addosso i loro gatti che rompono i silenzi con le fusa.
Un’ultima domanda: dov’è quello Stato che, a fronte di campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono delle persone anziane e degli animali domestici, non valorizza un animale domestico come fondamentale bene sociale?

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Last Updated on 28 Giugno 2024 by Autore P

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