(Adnkronos) – "Sono seduto qui in studio per la prima volta dopo oltre un anno. È un po' strano e, soprattutto, incredibilmente emozionante". Moshe Nussbaum, uno dei più rispettati giornalisti israeliani, è apparso in tv in forma di avatar, dopo essere stato costretto a interrompere le sue apparizioni a causa della Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica), una malattia neurodegenerativa progressiva nota anche come morbo di Lou Gehrig. La Sla colpisce i neuroni motori, portando a una progressiva perdita delle capacità motorie, della parola e, infine, della respirazione. Attualmente non esiste una cura definitiva, ma esistono trattamenti per rallentarne il progresso e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Nussbaum, una lunga carriera da cronista specializzato in questioni di sicurezza e cronaca giudiziaria, nel 2022 aveva annunciato pubblicamente la diagnosi: “Non c'è bisogno di affrettarsi a dire addio o a farmi delle condoglianze. Sono ancora vivo e attivo, anche se un po' più lentamente”. Come racconta all’Adnkronos Jonathan Pacifici, imprenditore e venture capitalist italo-israeliano, per quasi due anni “Nussi”, uno dei volti più familiari e amati, ha continuato ad aggiornare i telespettatori del tg di Channel 12 (che ora si chiama N12), il canale più visto del Paese, anche se con crescenti difficoltà a parlare. “In un altro paese Moshe avrebbe rinunciato da tempo, in un altro paese il canale (e il pubblico) non avrebbero avuto pazienza per un cronista che parla al rallentatore in prima serata. Non in Israele, dove è andato avanti finché umanamente possibile e ora anche oltre”. Per “oltre” si intende in video, con il suo sorriso e le sue caratteristiche sopracciglia, che gli valsero una presa in giro di Netanyahu qualche anno fa (lui non se la prese, anzi scherzò: “Le mie sopracciglia mi mettono sempre nei guai”). Sarà Nussbaum a scrivere i testi dei suoi servizi, ma dopo il breve annuncio in diretta, ha precisato che “ci vorranno ancora alcune settimane prima che tutto sia pronto. Non voglio affrettare le cose". Sui social le reazioni sono state in gran parte positive: “questo è l’uso migliore che si può fare dell’AI”, “da malato di Sla non posso che trovare la faccenda notevole e commovente”, ma c’è ovviamente chi ha messo in guardia sull’uso potenzialmente distorto degli avatar, soprattutto nel campo dell’informazione. Uno dei critici è stato Shai Golstein, cronista della rete rivale Channel 14, che ha twittato: “La realtà sta sparendo dalle notizie. L’avatar di Moshe Nussbaum trasmetterà su N12. I reporter diventano virtuali. Qual è il prossimo passo? Riportare in vita Roni Daniel?”. Un riferimento al famosissimo giornalista scomparso per un infarto nel 2021, a 73 anni. Goldstein ha poi rimosso il tweet. Conclude Pacifici: “Il grande tema dei prossimi anni sarà se e come regolamentare l’AI, ma anche come trovare un equilibrio dal punto di vista etico su situazioni completamente nuove. Siamo su terreni inesplorati e ancora una volta Israele è all’avanguardia ed esplora per l’Occidente la frontiera dell’innovazione”. (di Giorgio Rutelli) —internazionale/[email protected] (Web Info)