Grottaferrata, riceviamo dall’Associazione Ponte Donna un comunicato di una iniziativa in Africa

Grottaferrata, riceviamo dall’Associazione Ponte Donna un comunicato di una iniziativa in Africa

Grottaferrata – Riceviamo e pubblichiamo dall’Associazione “Ponte Donna” un comunicato di una iniziativa tenutasi nelle scorse settimane in Africa. A scrivere è la presidente Carla Centioni, da sempre impegnata contro la violenza di genere e nell’aiuto al mondo femminile: “ANOUMBONG” La Cosa Giusta in lingua africana. E difatti grazie all’operato della nostra Associazione Ponte Donna, sono volata in Africa a formare una equipe che ha aperto un Centro antiviolenza. Un progetto all’interno di un programma più ampio di cooperazione Internazionale che ha visto la costruzione di 18 pozzi di acqua per il benessere della popolazione del Camerun. Così si è attivato un percorso di empowerment per le giovani generazioni, che ha previsto Corsi di alfabetizzazione informatica e la formazione di una equipe di donne che si occuperà di lavorare al contrasto alla violenza sulle donne, a Ponte Donna è stato assegnato questo compito.

Lo spirito della nostra missione, dichiara Carla Centioni, risiede nei dettami di Shirin Hebadi, premio Nobel per la Pace che sostiene: “Le donne sono un solo popolo, sparso ovunque nel mondo, la violenza è il problema che le accomuna e rende straordinarie le loro lotte per i diritti. È con questo spirito che abbiamo offerto le nostre competenze sapendo che la violenza contro le donne costituisce un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo e della pace. Presso il Comune di Fongo-Tongo il Sindaco ha messo a disposizione una stanza dove un gruppo di donne ha allestito un Centro antiviolenza e uno spazio di ospitalità per la messa in sicurezza per una mamma con figli”.
Carla Centioni ha fatto parte della missione e si è recata personalmente in Camerun per una settimana con il compito di formare e passare la sua esperienza ad un gruppo di donne locali. Arrivare nel Municipio di Fongo-Tongo e vedere un’aula di informatica con 28 computer accesi dove giovani donne e ragazzi erano in attesa del loro turno per fare il corso di informatica è stata la prima emozione che lei stessa ha provato.

“Si chiama Aicha la mia interprete Camerunense che mi dice che sono in svolgimento 8 Corsi perché tutti i giovani del paese si sono iscritti, comprese le donne con i bambini avvolti nelle fasce sulla schiena. Dopo ogni lezione devono restituire qualcosa alla comunità, vedo infatti un gruppo di ragazze e ragazzi che puliscono il Municipio chi spazza, chi spolvera, chi lava in terra, non nascondo che questa visione mi fa sorridere, penso ai nostri figli sazi di benessere, continua la signora Centioni. Ho timidamente calpestato il pavimento con le scarpe sporche di terra rossa per salire al primo piano, fare un corridoio e trovare la porta del Centro Antiviolenza. La formazione si svolgerà li sedute in circolo, siamo in tante, donne colorate con stoffe vistose e occhi curiosi di fare questa esperienza erano lì in attesa che ci aspettavano. Sistemiamo il proiettore con lo slide mentre attendiamo che l’ultima ragazza finisca il corso base di informatica e ci raggiunga. Una settimana intensiva di lavoro iniziato Il 27 agosto e finito la settimana scorsa. Nel primo incontro per contestualizzare la nostra presenza si è parlato di diritti internazionali che le donne hanno conquistato , diritti sottoscritti da 198 paesi, presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un impegno importante che i Governi firmatari hanno preso contro le varie forme di discriminazione che subiscono le donne. Abbiamo concluso il primo incontro con uno scambio di aneddoti e stereotipi in uso nei rispettivi paesi, modi di dire che hanno favorito una cultura svalutante nei confronti delle donne. Il gioco inizia e prende la parola l’Italia con il primo aneddoto: chi dice donna dice danno, poi è la volta del Camerun con la donna è una rovina indispensabile, da li in poi un susseguirsi di detti tramandati nei millenni di padre in figlio – chi ne ha più ne mette. Chi vince in questo gioco tra Italia e Camerun non lo so, la creatività dell’uomo per svalorizzare la donna è infinita e internazionale e le parole di Shirin Hebadi risuonano veritiere, l’esperienza che accomuna le donne nel mondo è la violenza, tocca a noi cercare ALLEANZE per sconfiggerla” conclude Carla Centioni, presidente dell’Associazione Ponte Donna.

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Last Updated on 9 Settembre 2024 by Autore A

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