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Grottaferrata – Entrano nel vivo le celebrazioni per il Millenario della consacrazione della Basilica di Santa Maria di Grottaferrata, avvenuta il 17 dicembre 1024. E proprio il 17 dicembre prossimo, con inizio alle ore 10,30 ci sarà la solenne Divina Liturgia, in coincidenza orante con lo storico evento.  A presiederla sarà il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi e delegato pontificio per l’Ordine basiliano italiano di Grottaferrata. Insieme con lui l’egumeno del Monastero Esarchico di Grottaferrata, padre Francesco De Feo, e la comunità monastica, composta di nove membri. Saranno presenti anche altri prelati, oltre alle autorità civili e militari.  La celebrazione del 17 dicembre sarà preceduta da un importante convegno scientifico, che si pone sulla scia di quello già celebrato nel mese di ottobre sulla “Spiritualità della Casa di Dio”. Questa volta il tema del simposio sarà: “Storia e Teologia dell’arte nella Basilica di Grottaferrata”. Il convegno si terrà il 13 e 14 dicembre a Grottaferrata, con l’organizzazione del Comitato per il Millenario e sotto il coordinamento scientifico del professor Valentino Pace, già docente all’Università di Udine.


Nella prima giornata, dopo alcuni indirizzi di saluto, tra i quali quello della direzione regionale dei musei del Lazio, tramite la direttrice Elisabetta Scungio, e del sindaco di Grottaferrata, Mirko Di Bernardo, interverranno Elisa Rasetti di Roma Tre (“Gli affreschi del Domenichino a Grottaferrata: una proposta sull’ideazione del programma iconografico tra finalità liturgiche e ricostruzioni storiche”), Patrizia Tosini, sempre di Roma Tre (“Giovanni “De Vecchi per Alessandro Farnese all’Abbazia di Grottaferrata”), Gabriella Serio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma e Rieti (“Preesistenze archeologiche di una villa romana sul sito del castello Roveriano”) e Maria Barbara Guerrieri Borsoi del Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma (“Trasformazioni nella chiesa abbaziale di Grottaferrata tra XVII e XVIII secolo”). Il moderatore sarà Valentino Pace.

Nella seconda giornata, invece, con la moderazione di Anna Onesti, già restauratrice dell’Abbazia, interverranno Barbara Fabian, già della Soprintendenza ai beni artistici e storici di Roma e Lazio, e Maria Grazia Chilosi dell’Università della Tuscia, che parleranno del “Museo dell’Abbazia di Grottaferrata e il suo lapidario: storia e restauro”; quindi Silvia Silvestro dell’Università di Basilea (“L’arredo della Chiesa abbaziale di Santa Maria di Grottaferrata tra XIII e XIV secolo”) e infine Marcello Angheben dell’Università di Poitiers (“Le due decorazioni dell’arco absidale della chiesa abbaziale di Grottaferrata dal trono vuoto al trono trinitario”).

Storia e arte. Il ricco programma scientifico passerà dunque ai raggi X la storia e le più importanti opere d’arte contenute nel complesso abbaziale che fu fondato nel 1004 da un gruppo di monaci provenienti dall’Italia meridionale, guidati da San Nilo di Rossano. Il religioso, nato nella Calabria bizantina di rito greco, si spostò poi nell’Italia centrale, vivendo a lungo nei monasteri di Valleluce e Sérperi. Con i suoi compagni trovò quindi accoglienza nel monastero di Sant’Agata sui Colli Tuscolani, là dove c’erano i ruderi di una grande villa romana, forse appartenuta a Cicerone. L’attuale monastero si sviluppò proprio a partire da quel luogo. E la Basilica del Monastero fu consacrata il 17 dicembre 1024.

Il convegno ha indagato e indagherà molti aspetti della storia e dell’arte dell’Abbazia. Per quanto riguarda ad esempio gli affreschi del Domenichino, la relazione di Elisa Rasetti metterà in evidenza come essi si facciano co-espressione non solo delle storie dei santi fondatori e dell’Abbazia, ma anche di un dialogo tra le due tradizioni latina e greca, attraverso un sistema di rimandi che risulta debitore all’arte e alla liturgia bizantine.

Altro esempio notevole il Lapidarium, che contiene, fra i manufatti più rilevanti, i resti di un ambone probabilmente a doppia rampa, di ambito romano, con pedana poligonale e colonnine tortili e i frammenti di un “ciborio” che si ritiene sia stato promosso per il Giubileo del 1300.

Il concerto. Il programma della due giorni del 13 e 14 dicembre sarà completato dal concerto “Theotoke Parthene” del Coro “San Basilio il Grande” che eseguirà musica melurgica bizantina. L’inizio è previsto alle 18,30 di Sabato 14 dicembre.

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