Castelli Romani, 22 marzo 2025 – In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, le associazioni ambientaliste dei Castelli Romani lanciano un duplice appello: da un lato denunciano la crescente contaminazione di torrenti e fiumi dovuta a discariche abusive e sostanze inquinanti; dall’altro promuovono la campagna “100 famiglie per i laghi dei Castelli Romani”, finalizzata alla riduzione dei consumi idrici domestici e alla salvaguardia delle preziose risorse d’acqua dolce del territorio. Anche il monitoraggio dei laghi continua e registra un ulteriore calo di 30 cm del livello rispetto allo stesso mese dell’anno passato.

Inquinamento dei torrenti e dei fiumi
Da tempo, i volontari delle associazioni locali hanno mappato numerose discariche abusive lungo i fossi e i torrenti che attraversano i Colli Albani. Il reticolo idrografico del Vulcano Laziale, deteriorato dalla presenza di microplastiche, detersivi e metalli pesanti, risente ogni anno di un crescente accumulo di sostanze nocive che minacciano la qualità dell’acqua e la salute degli ecosistemi.
Le analisi delle acque condotte dai volontari evidenziano un quadro preoccupante: la concentrazione di inquinanti è in continuo aumento, con gravi ripercussioni sulle zone umide e sulla ricarica delle falde sotterranee. Il progressivo abbassamento del livello dei laghi dei Castelli Romani è, infatti, strettamente correlato alle falde idriche e al degrado ambientale circostante.
“Le nostre rilevazioni dimostrano che il problema dell’inquinamento è ormai cronico”, dichiarano i referenti delle associazioni, “e richiede interventi immediati e coordinati a livello istituzionale e locale”.
L’urgenza di un intervento istituzionale
Le associazioni ambientaliste sollecitano i Comuni e gli enti preposti a intensificare i controlli sul territorio, procedendo con la bonifica delle discariche abusive e la protezione delle aree umide, fondamentali per la ricarica delle falde acquifere. È necessario avviare un piano di monitoraggio costante, in grado di prevenire ulteriori sversamenti illegali e di garantire la tutela delle risorse idriche per le generazioni future.

“Chiediamo con forza alle amministrazioni di attuare misure stringenti”, sottolineano i rappresentanti del Coordinamento Ambientalista, “perché la salvaguardia dell’acqua non è più rimandabile”. E soprattutto no ai progetti che peggiorano solo la situazione, come le “gronde” previste dal Comune di Castel Gandolfo, che porteranno poca acqua e tanto inquinamento ai laghi.
Campagna “100 famiglie per i laghi dei Castelli Romani”
In parallelo all’allarme inquinamento, prende il via la campagna “100 famiglie per i laghi dei Castelli Romani”, un’iniziativa di sensibilizzazione e formazione rivolta ai cittadini che desiderano ridurre il proprio consumo idrico. L’obiettivo è dimostrare che, attraverso buone pratiche quotidiane e un uso consapevole dell’acqua, è possibile contribuire in modo concreto alla conservazione di laghi e falde. L’obiettivo è raggiungere il 30% di riduzione dei consumi, come indicato nel piano per la conservazione dei laghi e delle zone umide dei Castelli Romani.
Le famiglie aderenti si impegnano a seguire un protocollo di risparmio idrico, ricevendo consigli pratici, strumenti di misurazione e supporto tecnico dalle associazioni. I risultati ottenuti verranno monitorati e condivisi con la comunità, per incoraggiare ulteriori adesioni e diffondere un modello virtuoso di responsabilità ambientale.
In questa Giornata Mondiale dell’Acqua 2025, il messaggio è chiaro: la difesa e la tutela delle risorse idriche dei Castelli Romani sono una priorità non più rimandabile. Solo con un’azione coordinata, che include bonifiche urgenti, controlli serrati e un cambiamento culturale nel consumo quotidiano di acqua, sarà possibile invertire la rotta e preservare i corsi d’acqua, le falde e i laghi per le generazioni presenti e future.



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