Frascati, grande successo per I Vini del Grande Vulcano Laziale (1)

Un trionfo di sapori e saperi ha avvolto Frascati, con oltre 400 partecipanti all’evento “I Vini del Grande Vulcano Laziale”, organizzato dalla F.I.S.A.R. (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori) di Roma e dei Castelli Romani, in collaborazione con il Comune di Frascati e l’Associazione Frascati Scienza. Un’occasione unica per celebrare la rinascita della viticoltura locale, che sta riscoprendo la sua antica nobiltà

Frascati – Sono stati oltre 400 i partecipanti all’evento I Vini del Grande Vulcano Laziale, organizzato dalla FISAR della delegazione di Roma e dei Castelli Romani, con il patrocinio del Comune di Frascati e dell’Associazione Frascati Scienza.

Quattrocento avventori hanno onorato i banchi d’assaggio degli oltre 40 produttori della zona, che hanno messo a disposizione i loro prodotti e la narrazione che sta dietro a una viticoltura e a una vinificazione che, frutto della passione e del lavoro, stanno portando il vino dei Castelli, quello dell’“oste, portace da beve”, a essere una realtà riconosciuta di grande qualità.

Lo ha sottolineato, nel suo intervento di presentazione, l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Frascati, Claudio Cerroni, ricordando che Frascati è stata eletta Città del Vino 2025: «Un riconoscimento dell’Associazione Nazionale Città del Vino che ci inorgoglisce, ma ci dà anche la responsabilità di fare qualcosa di estremamente buono ed eccezionale. Abbiamo iniziato bene narrando il nostro grande vulcano laziale, l’unico vulcano di tutto il Lazio che non è spento, che è ancora acquiescente e che, con il suo magma attivo, esprime tutta l’energia che poi viene raccolta dalle uve e finisce nei vini che abbiamo avuto l’occasione di degustare alle Mura del Valadier, gestite dall’Associazione Frascati Scienza».

«Questo è un aspetto importante» ha aggiunto Daniele Cerroni. «La sinergia tra cultura, scienza, territorio, politica e associazioni di settore. Il nostro territorio produce prodotti di eccellenza: dobbiamo essere bravi nel lavorare insieme e nel saperli narrare».

«Il prossimo appuntamentoha conclusosono i Vinalia Priora, il 25, 26 e 27 aprile. Un evento nato tre anni fa proprio per narrare il territorio dei Castelli Romani, che si lega fortemente alla tradizione vitivinicola del Tuscolo, onorata dai Papi sulle loro tavole».

Piena soddisfazione per l’evento e la sua riuscita è stata espressa dal Delegato della FISAR di Roma e Castelli Romani, Roberto Parrilla, che ha voluto sottolineare «come per decenni la viticoltura di questo territorio sia stata orientata più alla quantità che alla qualità. Seppur è vero che in passato vi erano produzioni di eccellenza capaci di accontentare il palato fine dei Papi, la stragrande maggioranza della produzione era orientata alla quantità. L’enorme domanda della Capitale garantiva sbocchi commerciali immediati, senza la necessità di investire in ricerca e perfezionamento».

«Oggi tutto è cambiato» ha aggiunto Roberto Parrilla. «Il consumo del vino si è trasformato: da alimento quotidiano è diventato un piacere, un’esperienza da vivere con consapevolezza. I viticoltori e, soprattutto, le viticoltrici laziali hanno saputo raccogliere la sfida, accettando di cambiare, di migliorare, di ridurre le rese, di riscoprire e ridare vita a vitigni autoctoni, investendo in tecniche di vinificazione moderne. Oggi, dopo anni di sacrifici, i vini laziali non solo hanno conquistato una nuova identità, ma competono con successo sui mercati nazionali e internazionali».

«Sono convinto – ha concluso Parrillache la strada della qualità sia quella giusta. Il mercato si conquista con la bontà del prodotto, con l’autenticità e con la capacità di raccontare un territorio. Ma attenzione: la qualità deve essere accessibile, perché un grande vino deve essere apprezzato e condiviso, non un lusso per pochi».

Sia l’Assessore Claudio Cerroni che il Delegato Roberto Parrilla hanno voluto ringraziare quanti si sono adoperati per il successo dell’iniziativa, sottolineando il ruolo di relazione tra istituzioni e produttori svolto dal sommelier FISAR Francesco Radiciotti, che ha inoltre organizzato e guidato la Masterclass verticale del Luna Mater, un esempio di come il Frascati Superiore DOCG non sia esclusivamente un vino da “pronta beva”, ma sia capace di affinare nel tempo e di reinventarsi con il passare degli anni, come hanno potuto testimoniare quanti sono riusciti a prendervi parte.

Roberto Parrilla si è detto sicuro che tale opportunità sarà offerta anche ai tanti che non vi hanno potuto prendere parte, a causa del rapido esaurimento dei posti disponibili, in occasione di uno dei prossimi eventi del 2025, anno nel quale, lo ricordiamo, Frascati è Città del Vino.

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