Frascati: Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Ufficio Stampa Pro Italia Castelli Romani
“Frascati non è mai stata una città violenta. Ma i modelli culturali sbagliati stanno minando le basi della nostra società”


Frascati – In seguito ai gravi fatti accaduti nei giorni scorsi a Frascati, con l’aggressione e l’accoltellamento tra due giovani studenti, Pro Italia sezione Castelli Romani sente il dovere di intervenire per esprimere vicinanza alle famiglie coinvolte e per aprire una riflessione più ampia sulla condizione sociale ed educativa delle nuove generazioni.
“Frascati non è mai stata una cittadina violenta,” dichiara il segretario della sezione, Vito Trentadue.
“È da sempre un punto di riferimento per i giovani dei paesi vicini, grazie alla presenza di numerosi istituti scolastici superiori – dal Fermi al Buonarroti, dal Cicerone al Pantaleoni – e alla presenza di spazi di aggregazione, come cinema, luoghi di ritrovo e attività commerciali.”
Ma oggi – prosegue Trentadue – “ci troviamo a fare i conti con un fenomeno diverso e più subdolo: l’illusione di una ‘vita virtuale’ che, attraverso i social network, promuove una cultura della visibilità senza impegno, della popolarità senza merito, della provocazione come mezzo di affermazione.”
“Se a tutto questo aggiungiamo la spettacolarizzazione della violenza veicolata da alcune serie televisive – da Gomorra a Mare Fuori – e una musica che troppo spesso esalta la ‘cultura del boss’, allora il quadro è completo. I ragazzi crescono in un contesto dove il modello vincente è quello che impone, non quello che costruisce.”
Il segretario denuncia anche un altro dato preoccupante: “un tempo i genitori erano il primo argine educativo. Oggi spesso assistiamo a madri e padri che si trasformano essi stessi in ‘influencer’, competendo con i propri figli a colpi di selfie, video e follower.”
La riflessione si estende anche al ruolo delle istituzioni e dello Stato: “La risposta dello Stato non può essere solo repressiva. Le telecamere non devono servire solo a fare multe, ma a prevenire. Le forze dell’ordine devono essere messe in condizione di operare davvero, con mezzi e risorse adeguate. È paradossale parlare di sicurezza quando, in molte caserme, non ci sono nemmeno i fondi per fare il pieno alle auto di servizio.”
Sul piano culturale, Pro Italia lancia un appello chiaro: “Bisogna tornare a valorizzare i sensi profondi della vita: la bellezza, la responsabilità, la dignità. Se non torniamo ad investire in famiglia, scuola, cultura e modelli educativi sani, i nostri giovani continueranno a vivere in un mondo virtuale dove tutto è lecito e nessuno è responsabile.”
Infine, un messaggio umano e sentito da parte del segretario Trentadue:
“Ci auguriamo che i due protagonisti di questo drammatico episodio – il ragazzo ferito e chi ha compiuto il gesto – possano entrambi trovare una via di rinascita, una strada diversa da quella percorsa finora. Perché, in queste situazioni, le vittime sono sempre due. E ci stringiamo sinceramente alle loro famiglie.”
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