(Adnkronos) – Sia in Ucraina sia in Medio Oriente "probabilmente servirà mandare gli ufficiali a capire cosa è successo, come si è combattuto, quali sono state le lezioni che possono apprendere le nostre forze armate: Esercito, Marina, Aeronautica. Per imparare da ciò che è successo e prevenire". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine della cerimonia di assunzione dell'incarico di Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi) da parte del Generale di Corpo d’Armata Giovanni Maria Iannucci. "Il compito della Difesa – prosegue Crosetto – è difendere. E capire come si sono sviluppati gli attacchi all'Ucraina può essere utile anche per prepararsi. Perché questo è il nostro compito. Per cui se fosse possibile farlo in sicurezza, se fosse possibile farlo chiaramente dopo l'autorizzazione parlamentare, io penso sarebbe utilissimo per la nostra difesa". “Penso che l'Europa debba fare i conti con se stessa dare le colpe delle nostre debolezze a un fattore esterno, come possono essere gli Stati Uniti, che si chiami Trump o in qualunque altro modo è una follia. L'Europa non ha costruito, non ha investito abbastanza sulla sua difesa" sottolinea Crosetto. "E non l'ha fatto fino a tre anni fa. Deve recuperare un decennio di arretratezza e deve farlo prima possibile: questo non perché ce lo dice Trump, ma perché ce lo dice la necessità di difesa: la guerra ce l'abbiamo noi a due passi da casa nostra, non ce l'hanno gli Stati Uniti”. “Penso ci siamo svegliati tutti, l'abbiamo capito. Ma adesso si tratta di accelerare. E purtroppo, quando si tratta di accelerare, l'Europa si accorge di essere piena di catene e di vincoli, di regole burocratiche, di cose che ci rendono difficile correre come corrono gli altri Paesi. Ma è l'ora di rendersene conto e, almeno sulla difesa, di cambiare l'approccio tipicamente europeo che è burocratico e ideologico ma che deve diventare pragmatico. Se sono ottimista? Devo farlo pro tempore – conclude Crosetto – finché faccio il ministro”. “Come Italia abbiamo sempre pensato che in Medio Oriente la soluzione a una parte dei problemi, e non a tutti purtroppo, sarebbe quella dei due popoli e due Stati" sottolinea il ministro della Difesa. "Quella in vigore è una tregua molto fragile, non mi aspetto che sia facile mantenerla, e quindi noi dobbiamo fare di tutto perché si mantenga e perché diventi pace e la pace diventi ricostruzione e finalmente possibilità di convivenza". “Sono convinto – afferma Crosetto – che questa decisione del governo Netanyahu faccia onore al governo stesso, e che le rotture che ha subito al proprio interno siano in qualche modo positive anche per Israele. Perché significa una piccola apertura da parte di Israele alla possibilità di un percorso lungo di tregua e di pace, fondamentale per quella zona”. —[email protected] (Web Info)
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