Ciampino corso di sardo

Ciampino, comunicato stampa: riceviamo e pubblichiamo dalla creatrice di eventi Barbara Regina

Ciampino – Qual è la distanza tra appartenenza e condivisione? A volte coincidono, quando ciò che hai per nascita, storia, identità, cultura, non è un bene solo tuo, non è un orgoglio sterile, ma un bene universale che porti nel mondo e lo offri come arricchimento di tutti. È quello che fanno ad esempio i circoli sardi nel mondo. La nuova iniziativa del Circolo Grazia Deledda di Ciampino persegue questo scopo attraverso le sue iniziative. L’ultima in cantiere è un corso di lingua sarda.

Il professore universitario di Glottologia e Linguistica, Simone Pisano, ricercatore e relatore in molti convegni, che si occupa di progetti e pianificazione per le minoranze linguistiche all’interno dello Stato Italiano, fonte dotta e appassionata del sardo, è pronto a donarci un sapere difficilmente reperibile, a meno di molti anni passati nei luoghi più autentici della Sardegna. Il sardo non è un dialetto. E’ riconosciuto a livello legislativo come vera e propria lingua.

Nella regione è persino previsto il diritto di redigere e registrare documenti e atti ufficiali in lingua sarda e viene insegnato nelle scuole primarie e secondarie. Del resto ha una consistenza di tutto rispetto: una lingua romanza con idiomi autonomi rispetto ai dialetti italici, gallici o ispanici di cui però è anche una commistione. Ma come il protosardo coi suoi dittonghi antico mediorientali, si sia fuso al latino ma anche al greco bizantino è una storia ancora misteriosa. Imparando la lingua ci si sentirà non solo ospiti ma davvero a casa quando ci troveremo ad andare in questa bellissima terra, la comunicazione con gli isolani sarà più chiara e condivisa. La cosa più bella del sardo però è una su tutte e vale anche per chi non viaggia: è la forma poetica delle sue espressioni. Non si dà semplicemente un nome alle cose, gli si dà una connotazione emotiva precisa, una storia. Ad esempio, sapevate che non si dice “ti amo” in sardo, si dice “ti stimu”, ti stimo, dove la stima è propedeutica ineludibile dell’amore. Non si dice “ti voglio” in sardo, si dice “ti cherzu”, ti chiedo, dove il rispetto per la volontà dell’altro viene prima del proprio desiderio. E ancora, per uno spavento non si esclama “mamma mia” ma “tronu malu”, “che tuono, maledizione divina, è sceso dal cielo!”. Per non parlare delle figure retoriche dai colori assolutamente vividi e inusuali, usate per ingiuriare o augurare cose poco piacevoli (la parte folkloristica che più peculiare): i frastimi.

Insomma imparare il sardo può sembrare interessante giusto per i sardi emigrati di seconda generazione che vogliono ritrovare le proprie radici, ma invece può essere una ricchezza per chiunque sia curioso, aperto, ami l’espressione poetica, il colore, il folklore e la storia di un pezzetto d’Italia nato e sopravvissuto in discontinuità rispetto allo Stato centrale, con tutte le singolarità che questo comporta e che sono tutte da scoprire.

Il corso è GRATUITO per tutti gli iscritti all’Aps Grazia Deledda di Ciampino; chi non è iscritto può fare la tessera che ha un costo popolare, dura tutto l’anno e dà accesso a tutte le altre attività proposte. Il Circolo sta attualmente raccogliendo manifestazioni d’interesse in base alle quali potrà far partire il corso. Se siete anche solo curiosi l’Associazione Culturale Grazia Deledda APS di Ciampino, su Facebook o in Via dei Laghi 11, a Ciampino il martedì e giovedì’ dalle 16.00 alle 19.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.00, o allo 06 796 0445. 

Video: Associazione Culturale Grazia Deledda APS Ciampino 

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