Ciampino – A pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, la delibera regionale del 23 dicembre 2024 ha definito la nuova struttura delle scuole di Ciampino. La decisione sancisce due cambiamenti rilevanti: da una parte, l’istituzione di un nuovo Istituto Comprensivo, nato dall’aggregazione al 1° Circolo (Bachelet) del plesso Nobile, scorporato dall’I.C. Leonardo Da Vinci; dall’altra, l’aggregazione della Direzione del 2° Circolo all’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci.
Una riorganizzazione controversa
A prima vista, questa riorganizzazione potrebbe sembrare logica agli occhi di un osservatore esterno, come la Giunta Regionale. Tuttavia, per chi vive quotidianamente la realtà scolastica – studenti, famiglie, docenti e personale amministrativo – la misura appare come un semplice rimescolamento burocratico. Un’operazione di accorpamento e scorporo che, a detta di molti, non tiene conto delle esigenze reali del territorio, dell’utenza e del personale scolastico.
Criticità della nuova configurazione
La soluzione adottata presenta diverse problematiche.
- Incremento dell’utenza senza risorse aggiuntive
Entrambi gli Istituti Comprensivi si troveranno a gestire un significativo aumento del numero di studenti, senza alcun potenziamento del personale dirigenziale e amministrativo. Questa situazione rischia di compromettere la qualità dei servizi offerti, come già evidenziato dai ritardi burocratici e dalle difficoltà incontrate in seguito all’accorpamento del plesso Nobile alla Leonardo Da Vinci. - Distribuzione territoriale inefficiente
La riorganizzazione non ottimizza la distribuzione territoriale dei plessi. In alcuni casi, le scuole medie risultano lontane dalle primarie di afferenza, spingendo probabilmente alcune famiglie a scegliere un altro istituto per la scuola secondaria, privilegiando la vicinanza. Ad esempio, un alunno che frequenta l’infanzia e la primaria M.L. King di via Bologna, ma risiede in zona via Genova, potrebbe preferire una scuola media più vicina. - Mancata istituzione di un terzo Istituto Comprensivo
Nonostante i numeri demografici giustifichino la creazione di un terzo Istituto Comprensivo, la proposta avanzata dall’Amministrazione locale è stata tardiva e poco strutturata. Con una pianificazione più attenta e tempestiva, si sarebbe potuto creare un nuovo polo scolastico ben organizzato, evitando soluzioni precarie come l’inserimento di due sole classi medie in un plesso di scuola primaria.
Le conseguenze sul sistema scolastico locale
Questa riorganizzazione, nonostante le criticità, è ormai una realtà con cui le scuole del territorio dovranno confrontarsi. Tuttavia, diventa essenziale un intervento immediato da parte dell’Amministrazione comunale per garantire un adeguato potenziamento del personale amministrativo. Senza questo supporto, la gestione dei nuovi carichi di lavoro rischia di mettere ulteriormente in crisi il sistema scolastico locale.
Una legge da rivedere
La legge sul dimensionamento scolastico, che si propone di ottimizzare le risorse comprimendo i costi, continua a penalizzare la scuola pubblica. Questa logica rischia di minare la qualità della didattica e della gestione scolastica, spingendo sempre più famiglie verso istituti privati o paritari. Qui, oltre a una maggiore efficienza organizzativa, trovano vicinanza tra i plessi, manutenzione adeguata delle strutture e servizi scolastici essenziali, come il pre e post scuola, che nel pubblico mancano o sono troppo costosi, come nel caso della mensa a Ciampino.
Uno sguardo al futuro
Le scuole del territorio, come sempre, riusciranno a fare del loro meglio anche in questa situazione complessa. Tuttavia, è necessario che si avvii un dibattito serio sulla riforma del dimensionamento scolastico, che metta al centro investimenti, qualità e dignità per l’istruzione pubblica. Solo così sarà possibile garantire un sistema scolastico efficiente e in grado di rispondere alle reali esigenze del territorio e delle famiglie.
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