Cecchina

Cecchina – Venerdì scorso presso il Centro Anziani di Cecchina, la classe Terza B della vicina Scuola Secondaria di primo grado ( medie) ha ascoltato, con vivo interesse e commossa partecipazione, le voci di : Maria Pia, Filomena, Nando, dell’ex sindaco di Albano Ada Scalchi e dell’avvocato Francesca Consoli. Tema dell’incontro è stato il bombardamento di Propaganda Fide, che ha permesso una più ampia riflessione sugli orrori della guerra, sull’ importanza della memoria e sull’ impellente necessità di pace.
Ad aprire il dibattito è stato un filmato dell’istituto Luce sui bombardamenti che colpirono i Castelli Romani e Propaganda Fide, nel febbraio del 1944, dopo lo sbarco degli Alleati, avvenuto ad Anzio il 22 gennaio dello stesso anno.
La mattina del 10 febbraio, l’aviazione americana bombardò quello che doveva essere un luogo sicuro. Il numero preciso delle vittime non si è mai saputo, ma il ricordo drammatico di quei momenti e dei giorni a venire è vivo nell’animo dei sopravvissuti. La signora Ada Scalchi, per tenere accesa la memoria di quanto accaduto, dopo aver fondato l’associazione “Vittime bombardamenti Propaganda Fide”, incontra periodicamente, nelle scuole, giovani studenti, catturando, ogni volta, la loro l’attenzione. Dopo il ricordo di Ada, l’avvocato Francesca Consoli ha letto alcune pagine di un diario scritto, in età avanzata, dalla nonna, nata nel 1930 e scomparsa lo scorso anno. Molto toccanti i pensieri di quella che, nel 1944, era un’adolescente che si affacciava alla vita e che, dopo le scuole medie, desiderava proseguire gli studi, iscrivendosi a quella che, allora, era la ragioneria. I sogni della promettente studentessa furono spezzati per sempre dall’atrocità di una guerra che colpì tanti innocenti civili.
Ai pensieri profondi del diario, sono seguite le testimonianze di Maria Pia, ex sarta novantenne, che ha descritto minuziosamente il suono della sirena vibrante nell’aria e la polvere di quel 10 febbraio 1944, che segnò indelebilmente la sua vita e quella dei suoi otto fratelli. E, poi, il racconto di Filomena, che ricorda lucidamente la fame sofferta in quegli anni e l’angoscia perenne di chi sopravvive ai morti, e le parole di Nando, che ha impresse nella sua mente le scene dei cannoni e della cicoria, introvabile, in quegli anni, perché unico sostentamento per molti. Ascoltare la storia da di chi l’ha vissuta in prima persona è un’esperienza toccante, perché, al di là delle voci, parlano gli occhi pieni di lacrime. Chi ha la fortuna di ascoltare le testimonianze orali non le dimenticherà più e le racconterà, a sua volta, agli altri. Dopo la lezione di storia e di vita, tutti a fare merenda e ad approfondire la conoscenza.
” Un sentito ringraziamento a Giorgio Tamburini, Presidente del Centro Anziani, che ci ha accolto con il calore di sempre, all’assessore alla Scuola di Albano, Maria Cristina Casella, attenta, da psicologa, a cogliere l’alto valore educativo e formativo dell’incontro giovani/anziani, ai grandi testimoni della nostra storia, ai ragazzi ed ai loro genitori, che hanno accolto con entusiasmo la proposta di organizzare l’incontro (in primis, alla signora Imbastari), alle mie colleghe Concetta Perrotta e Mena Giangrieco, che hanno accompagnato la classe, alla nostra Dirigente Scolastica, professoressa Donatella Savastano, sensibile a tutto ciò che concerne il ricordo, la testimonianza, l’impegno morale e civile ” ha dichiarato la professoressa Paola Aiello che ha curato la giornata.
Al di là delle sofferenze, delle privazioni, dei sacrifici, la vita è un’opportunità da vivere a pieno e ognuno ha il dovere di non sciuparla, sognando e dandosi da fare. Questo il messaggio finale rivolto ai ragazzi, dai presenti, affinché, ricordando il passato, siano davvero loro il cambiamento che desiderano vedere nel mondo.

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