Castelli Romani, Roma e provincia, blocco delle ambulanze ai pronti soccorsi, la nota del sindacato CONFAIL

Castelli Romani, Roma e provincia, blocco delle ambulanze ai pronti soccorsi, la nota del sindacato CONFAIL

Castelli Romani/Roma, “I colleghi che svolgono il loro sacrificale dovere per l’Ares da parte delle Private, spiegano bene lo scandaloso stato del sistema emergenza che la Regione Lazio per anni ha voluto ignorare nonostante le note problematiche dello stesso.
Adesso basta, è ora di rimettere le cose a posto e “curare” un sistema di emergenza territoriale e ospedaliero che cade a pezzi, senza ricorrere a misure tampone o nuovi trucchi.
Apprendiamo delle scellerate azioni intraprese questi giorni ; Ares dirama una nota ed attiva in somma urgente circa 25 mezzi(ma solo con autista) per farle fare il taxi solo ed esclusivamente per recuperare gli infermieri che si trovano bloccati nei pronto soccorso Romani con il paziente in barella.
Premesso che la nota parla sia degli infermieri Ares che degli infermieri delle privare, (possa essere
completata da personale ARES 118, o da personale di mezzi di soccorso fermi in PS a seguito del blocco barella).
Riteniamo questa nota del tutto anomala perche contro ogni normativa, stando alla nota e stando alle richieste degli operatori della centrale, sembri che obbligano gli operatori di una azienda a salire a bordo di un mezzo di un’altra azienda del tutto sconosciuto dall’operatore, il fatto dimostra la totale incompetenza della direzione che pur di lavare la faccia ad un sistema fallimentare attiva procedure del tutto fuori legge.
Lo stesso problema ma più grave si sta perpetrando sul territorio dei Monti Lepini, 50mila persone sono addirittura senza L’Automedica, ciò significa che l’Ares non riesce neanche a fare coperture dei medici, figura imprescindibile nei soccorsi con acuzie più gravi, parliamo di codici rossi .
Ma per aiutare un sistema non si possono usare gli infermieri come vittime sacrificali, pagati meno di tutta L’Europa per compiti molto complessi di soccorso nel 118.
Tuona il Segretario Regionale Confail Sanità Lazio Amici Vinicio
Riteniamo che qualsivoglia evento grave accadi al personale delle private e/o all’utenza sia da addebitare a questa gestione.
L’atteggiamento della Direzione ARES118 e dell’Assessore D’Amato, ha messo la ciliegina sulla torta, dichiarando di fatto con le azioni intraprese in questi giorni la vera situazione che versa il Sistema di Emergenza-Urgenza nel Lazio con ritardi nella risposta di ore non decifrabili.”

La foto riguarda decine di ambulanze bloccate al pronto soccorso del San Giovanni a Roma stessa situazione in molti Pronto Soccorso anche nella provincia di Roma e dei Castelli Romani tra ieri e oggi. In tutto questo sta avendo un ruolo pesante, a detta di molti operatori sanitari, la paura che è ripartita per i molti contagi da covid che risultano dai tamponi: molte persone chiedono soccorso al 118 ma, in realtà, potrebbero essere curate a casa dai medici di famiglia, come sta avvenendo per altre centinaia di casi anche in zona Castelli.

Last Updated on 13 Luglio 2022 by

Redazione

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