Castel Gandolfo/Nemi – Equilibrio in Pericolo: perché immettere Acqua nei Laghi Potrebbe Aggravare la Crisi Ambientale


Da oltre 40 anni, l’abbassamento del livello dei laghi dei Castelli Romani rappresenta un problema allarmante. Eppure, mentre le associazioni ambientaliste continuano a monitorare e proporre soluzioni concrete, le istituzioni pubbliche restano immobili, evitando di adottare misure efficaci per affrontare la crisi idrica, oppure propongono soluzioni non definitive se non errate.
Contrariamente a quanto si tende a sostenere, la riduzione delle acque non è dovuta ai cambiamenti climatici, ma esclusivamente all’eccessivo consumo idrico, che supera del 10% la ricarica efficace delle piogge. La pressione antropica, con prelievi indiscriminati per usi civili, agricoli e industriali, ha portato a un progressivo prosciugamento dei bacini lacustri, nel 2024 per la prima volta hanno superato i 6,5 m di abbassamento dal livello normale.
Le soluzioni sono chiare e non più rinviabili: stop al consumo di suolo per nuove costruzioni, che aggraverebbero ulteriormente la situazione, e un piano strutturato di risparmio idrico che coinvolga tutti i settori. È invece inaccettabile pensare di risolvere il problema immettendo acqua nei laghi, come ad esempio il progetto delle “gronde”: questa pratica, oltre a non essere una soluzione strutturale, potrebbe portare al collasso dell’equilibrio biologico, causando eutrofizzazione e danni irreversibili, come ben sa chiunque abbia esperienza nella gestione di un semplice acquario.
A preoccupare ulteriormente è l’atteggiamento degli enti pubblici, che continuano a eludere il confronto con le associazioni impegnate da decenni su questo tema. Fanno eccezione i Comuni di Frascati e Rocca Priora, che hanno dimostrato apertura e sensibilità, coinvolgendo attivamente le associazioni ambientaliste. Il Comune di Frascati ha persino invitato il Coordinamento ambientalista in Commissione Ambiente, un segnale di consapevolezza che dovrebbe essere seguito da tutte le amministrazioni locali.


È ora che le istituzioni pubbliche che governano i 15 Comuni dei Castelli Romani e del litorale si assumano la responsabilità di proteggere i laghi dei Castelli Romani, adottando misure concrete per fermare il dissesto idrico e collaborando con le associazioni, che da sempre, si occupano e hanno denunciato questa grave emergenza ambientale. Non possiamo più accettare l’inazione: la tutela delle risorse idriche è una priorità non negoziabile per il futuro del nostro territorio, soluzioni errate non faranno che aggravare la situazione.

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