Giuliana Sgrena: “Un uomo che non potrò mai dimenticare”. Il ricordo di Nicola Calipari: chi era lo 007 che morì durante la liberazione di Giuliana Sgrena

Nicola Calipari moriva da eroe il 4 marzo di 20 anni a Baghdad, colpito da ‘fuoco amico’ americano al termine di una rischiosissima operazione per la liberazione di Giuliana Sgrena, la giornalista del ‘Manifesto’ rapita in Iraq. Il funzionario di polizia in servizio al Sismi era specializzato in ‘missioni impossibili’. Era stato sempre lui a condurre la trattativa che portò al rilascio di Simona Torretta e Simona Pari, a loro volta rapite in Iraq e liberate grazie alla mediazione dei nostri 007.

“Per me il 4 marzo non è il giorno della mia liberazione. E’ l’anniversario della morte di Nicola Calipari. Un uomo che non potrò mai dimenticare perché mi ha portato via dai miei rapitori prima e mi ha salvato dall’attacco americano poi. Mentre ero sotto choc, e non riuscivo a realizzare di essere finalmente al sicuro, lui tentava in ogni modo di trasmettermi la sensazione di libertà. Mi diceva ‘Sei libera, sei libera’. Di lì a poco il rumore dei mitra”. A parlare all’Adnkronos è Giuliana Sgrena, inviata del Manifesto che fu rapita il 4 febbraio 2005 da un gruppo jihadista iracheno a Baghdad. Un mese più tardi la libertà costata la vita a Nicola Calipari.

La morte al check point Usa

E’ la sera del 4 marzo del 2005: l’autovettura, una Toyota Corolla, sulla quale viaggiano Nicola Calipari, un altro agente dell’intelligence e Giuliana Sgrena si dirige verso l’aeroporto di Baghdad. La trattativa con i sequestratori è andata a buon fine, la giornalista italiana è stata liberata e ora si tratta solo di predisporre il volo di rientro in Italia. All’improvviso, la tragedia: una pattuglia militare della guardia nazionale statunitense è in servizio di vigilanza sulla ‘route Irish’, la strada che collega il centro di Baghdad con l’aeroporto. Il posto di blocco è stato approntato in previsione del passaggio di un convoglio con a bordo l’ambasciatore americano. Arriva la macchina con a bordo Calipari e finisce sotto il fuoco dei soldati Usa: lo 007 italiano muore sotto i colpi dei militari, Giuliana Sgrena rimane ferita.

“Lo avevo conosciuto appena una ventina di minuti prima e da subito mi aveva fatto sentire che era una persona di cui mi potevo fidare. Si è buttato sopra di me per evitarmi la raffica dei colpi, è morto mentre era appoggiato sopra al mio corpo. E’ una cosa che non potrò mai dimenticare. Oltre alla mia riconoscenza per tutto quello che ha fatto, c’è anche la sensazione terribile che io mi porto dentro. È molto dura, ogni anno in questo giorno. Ora poi, con l’uscita del film su di lui, da un mese sono bersagliata di notizie, e questo mi ha fatto rivivere giorno per giorno la mia prigionia”

Dalla questura di Genova al Sismi

La carriera in polizia di Nicola Calipari era iniziata nel 1979 alla questura di Genova, e poi era proseguita alla Squadra mobile di Cosenza. Prima del trasferimento al Sismi Nicola Calipari aveva lavorato alla Questura di Roma, in un primo momento alla sezione narcotici e poi come vice capo della Squadra Mobile. Successivamente Calipari era stato impegnato nella Criminalpol, allo Sco (Servizio centrale operativo) della Polizia di Stato e all’ufficio immigrazione del ministero dell’Interno. Nell’agosto del 2002 il passaggio al Sismi.

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