di Galassi Simone

La figura di Mina è inevitabilmente legata al mito ma, ancora di più, in un mondo fortemente legato all’immagine e al sensazionalismo, il suo nome ci riporta direttamente alla sua voce.
Mina non appare in pubblico esattamente dall’ultimo concerto dal vivo tenuto il 23 Agosto 1978 al teatro tenda “Bussoladomani” a Lido di Camaiore, nella sua amata Versilia, ma questo ha unicamente contribuito ad alimentarne la leggenda. E fu proprio alla Bussola di Focette, nel 1958, che una 18enne Anna Maria Mazzini debuttò senza timori e remore estendendo la sua vocalità, acerba, ma già straordinaria, con un brano, “Un’anima pura” che ridestò curiosità e stupore in una platea inizialmente disinteressata dall’esibizione di “quella ragazzina”. Quella stessa ragazzina, 20 anni dopo, a Bussoladomani, a Lido di Camaiore, intonò il suo ultimo concerto.
A trasmetterle l’amore per la musica è stata sua nonna Amelia, cantante lirica, che da bambina la spinse per andare a lezioni di pianoforte, ma l’aspetto teorico non farà mai per lei.
Anche se Il primo nome d’arte che le venne assegnato fu quello di “Baby Gate”, venne soprannominata negli anni ’60 dalla sua amica, giornalista e scrittrice, Natalia Aspesi, la “Tigre di Cremona” per le sue note qualità canore e il timbro della sua inconfondibile voce.
Raggiunse il successo nel 1960 con Tintarella di luna, canzone scritta da Franco Migliacci e Bruno De Filippi. Infatti, proprio con questa canzone, Mina raggiunge per la prima volta la prima posizione in hit-parade e, il brano, dopo aver ottenuto un grandissimo successo anche all’estero, diventa un vero e proprio simbolo dell’epoca.

Mezzo soprano, con il falsetto, riesce a salire di quasi tre toni, per cui il suo florilegio vocale è composto da 40 semitoni. Mina ha sempre avuto un atteggiamento da jazzista, artista sempre moderna ed eclettica, con doti canore straordinarie che l’hanno portata a cantare in diverse lingue, tra cui l’inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco e il giapponese. Mina ha interpretato generi che spaziano dalla canzone napoletana alla musica classica, dalle cover dei Beatles alle sperimentazioni nel jazz.
Ha sempre avuto un approccio moderno ai testi che gli venivano proposti. Da amante del jazz concepiva vitale ed unica la prima energia che un musicista trasmette nella prima registrazione di un brano. Con lei, dunque, deve essere necessariamente “buona la prima”, come nel video su YouTube dove interpreta Oggi sono io di Alex Britti. Prima ed unica track. Oppure, come si evince nella volontà di lasciare il “non previsto” solo di chitarra di Varini alla fine di Acqua e sale.
Sembra che nel suo studio di Lugano stia registrando costantemente canzoni di ogni tipo lasciandoci una eredità musicale monumentale oltre a quella già in essere. Attualmente sembra abbia venduto più di 150 milioni di dischi.



Mina è stata anche attrice: il primo film al quale partecipa è Urlatori alla sbarra del 1960, e più avanti molti registi famosi provarono invano di coinvolgerla nei loro film. Uno per tutti Francis Ford Coppola, il quale l’avrebbe voluta nel Padrino.
Alla fine degli anni Sessanta, Frank Sinatra cercò di coinvolgere Mina in una serie di spettacoli dal vivo insieme a Dean Martin, ma il progetto non si realizzò mai per la presunta paura dell’aereo della cantante.
Ha partecipato al Festival di Sanremo due volte: nel 1960 e nel 1961.Dopo quella volta giurò a se stessa che non avrebbe più partecipato a una gara canora.
Durante la sua esibizione di “Le mille bolle blu” a Sanremo nel 1961 fu oggetto di scandalo per il famoso gesto delle dita che scivolano sulla bocca durante il ritornello: qualcuno lo considerò uno sberleffo al pubblico.
Evitando di fare una lunga carrellata dei bellissimi brani che ha cantato nella sua lunga carriera, prendiamone uno per tutti: Se telefonando.
Il brano venne composta nel 1966 da Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo per il testo, Ennio Morricone per la musica e l’arrangiamento, impegnati a costituire un nuovo repertorio per la cantante alla vigilia della sua terza conduzione consecutiva della trasmissione StudioUno.

Si dice che in realtà Costanzo aggiunse solo una frase, ma lui si è sempre vantato della realizzazione del pezzo. Mina non si è mai preoccupata più di tanto di replicare o puntualizzare al riguardo, stessa cosa Morricone. Del resto, spesso si includono “autori” meramente per esigenze contrattuali.
Il testo, un misto di romanticismo e mistero, racconta di una storia che finisce: ‘Se telefonando ti potessi dire addio ti chiamerei’, è uno che vuole lasciarti ma non sa come fare.
Sembra che Mina preferì cambiare il testo iniziale che diceva: “Poi nel buio, all’improvviso la tua mano sulla mia”. Mina disse: “Sulla mia può essere un po’ ambiguo” e cambiò in: “Poi nel buio, all’improvviso, le tue mani sulle mie”.
Mentre Costanzo e De Chiara lavoravano sul testo, Morricone, coinvolto già da prima nel progetto, gli telefonò e gli disse: “Pensate alla sirena della polizia di Marsiglia” e così nacque l’attacco del pezzo. Costanzo affermò: “il telefono sta andando di moda” e così nacque il ritornello “Se telefonando”.
Morricone, già famoso per le musiche dei film di Sergio Leone, ne è sempre andato orgoglioso; una volta ebbe modo di dichiarare che la melodia gli era venuta in mente mentre faceva la fila in un ufficio postale.
Successivamente, tutti e tre andarono a via Teulada e lì trovarono Luciano Gigante che era l’impresario di Mina e la stessa Mina. Morricone si mise al pianoforte e gliela fece sentire, un attimo dopo Mina disse “Dammi il testo” e davanti a loro, stupiti come non mai, lei la cantò facendola sua e come se l’avesse sempre cantata.

Il brano è in un crescendo continuo e si arrampica su note sempre più alte. Mina però aveva uno straordinario talento e un’estensione vocale unica, tanto da reggere alla perfezione l’impegnativo percorso vocale della partitura.
Facciamo gli auguri a Mina che il 25 Marzo ha compiuto 85 anni.
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