(Adnkronos) –
Edoardo Bove è stato operato oggi. Al centrocampista della Fiorentina, vittima di un malore in campo 10 giorni fa durante il match con l'Inter, è stato installato un defibrillatore sottocutaneo amovibile nell'ospedale di Careggi dove è ricoverato dal primo dicembre scorso. La conferma viene da ambienti vicini al calciatore, in attesa dell'ufficialità della struttura medica e di quella della Fiorentina. L'intervento, di routine in casi come quello che ha colpito il 22enne viola nel corso di Fiorentina-Inter, è perfettamente riuscito. L'impianto del defibrillatore sottocutaneo amovibile a cui è stato sottoposto oggi il calciatore della Fiorentina Edoardo Bove "non prevede un grosso intervento. È abbastanza semplice, possiamo anche considerarlo 'di routine'". La questione però, trattandosi di un giovane atleta, è il ritorno in campo che "a mio avviso non è praticabile, non solo a livello agonistico". A dirlo all'Adnkronos Salute è il cardiochirurgo Luigi Chiariello, già docente di Cardiochirurgia all'Università di Tor Vergata di Roma, che nel 2012 operò al cuore Papa Benedetto XVI. Per Chiariello, visto che si è deciso di impiantare il defibrillatore, "anche se non conosco il caso in maniera specifica, vuol dire che siamo di fronte a una condizione abbastanza seria. C'è un'aritmia pericolosa. In questo contesto non credo che nessun medico possa certificare per il ritorno in campo, almeno nel campionato italiano" dove con il defibrillatore cardiaco impiantabile (Icd) non è consentito giocare. Per il cardiochirurgo, "non è normale che un ragazzo di 22 abbia quel tipo di malore. La sua è un'aritmia, da quanto si può dedurre dalle notizie diffuse, pericolosa per la vita, quindi certamente non può fare agonismo se non vuole mettere a rischio la vita. Non si può giocare a calcio con un defibrillatore in corpo". Questo dispositivo, chiarisce, "può salvarlo se ha un'aritmia pericolosa: dà una scossa elettrica e riconverte il battito in ritmo normale, ma non si può rischiare portando il corpo a situazioni fortemente stressanti, come avviene in una partita di calcio", conclude Chiariello.  "Io non l'ho sentito. Ci hanno parlato l’allenatore e dirigenti dell'Under 21. Lo andrò a trovare, era un po' troppo pressante andare tutti nello stesso momento. Preferisco fare qualcosa di diverso. Il suo futuro? Non voglio pensare al suo futuro incerto, perché lui è un ragazzo eccezionale sotto tutti i punti di vista. Tutti dicono le stesse cose di lui e naturalmente, come tanti altri giovani, era nel mirino della prima squadra della Nazionale. Per cui spero completi questo suo percorso e di vederlo allenare". "Il pensiero è staccarci sempre di più da quei momenti dove tutti abbiamo abbassato lo sguardo quando gli è successo quell'episodio", ha continuato Spalletti, a margine dell'inaugurazione della mostra itinerante “Sfumature di Azzurro”, che presenta cimeli iconici della storia della Nazionale di calcio alla Farnesina. —[email protected] (Web Info)