(Adnkronos) –
Il trattamento permette di eliminare uova e larve degli infestanti e si può effettuare senza bloccare gli impianti di produzione
Piacenza 19/12/2024.Insetti ‘buoni’ per contrastare le infestazioni provocate dai parassiti negli impianti di produzione alimentare e non solo. Aumenta anche in Italia l’impiego, nel campo del Pest Control (in agricoltura biologica e nelle serre si usa già da anni), della tecnica che prevede l’utilizzo di insetti antagonisti per contrastare la diffusione di infestanti all’interno degli ambienti di lavoro. “Si tratta di particolari tipi di insetti, come l’habrobracon o il trichogramma evanescens, per esempio, che attaccano rispettivamente le larve e le uova degli insetti infestanti, evitando la loro proliferazione all’interno degli stabilimenti – spiega il Dott. Roberto Cattadori, amministratore delegato di Bios Srl, azienda piacentina specializzata in Pest Management, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione -. Questo tipo di intervento rappresenta un’alternativa ai trattamenti tradizionali che, prevedendo l’utilizzo di sostanze chimiche, impongono nella maggior parte dei casi il blocco degli impianti delle aziende e quindi uno stop alla produzione”. Il vantaggio, perciò, è evidente e in diverse situazioni giustifica anche la spesa necessaria per effettuare il trattamento con gli insetti antagonisti, che devono essere acquistati all’estero con costi di spedizione piuttosto importanti. Il dato di fatto è che il ricorso a questa tecnica aumenta anche nel nostro Paese, complice il superamento di qualche pregiudizio che, in mancanza di informazioni corrette e puntuali, potrebbe portare a guardare con diffidenza al trattamento. L’uso degli insetti antagonisti, infatti, non ha alcun tipo di conseguenza dal punto di vista dell’igiene dei locali e della qualità dei prodotti alimentari realizzati all’interno degli stabilimenti. “Gli antagonisti si nutrono di polline e non sono quindi attratti da alimenti e ingredienti utilizzati per la produzione” aggiunge Cattadori, sottolineando come non ci sia neanche il rischio che si depositino sul materiale lavorato: “Svolta la loro funzione antiparassitaria, gli insetti si raccolgono attorno a speciali lampade o escono dagli impianti, senza lasciare tracce”. Evidentemente un trattamento di questo tipo non può essere effettuato in autonomia. “Il consiglio – prosegue il tecnico – è di rivolgersi ad operatori esperti, capaci non solo di individuare l’antagonista più adatto al parassita da eliminare, ma anche di scegliere i modi e le tempistiche migliori per procedere”.
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