Ariccia Staccoli

La riposta del Sindaco di Ariccia, Gianluca Staccoli, arriva durante la seduta del Consiglio Comunale e sottolinea la legittimità della delibera e la corretta applicazione della normativa

Ariccia – Il 10 gennaio 2025, i consiglieri comunali Emilio Cianfanelli, Cora Fontana Arnaldi, Giorgia La Leggia, Enrico Indiati e Francesca Monosilio hanno inviato una diffida al Comune di Ariccia, richiedendo la revoca della deliberazione di Giunta n. 216 del 24 novembre 2022 e degli atti conseguenti, in relazione alla gestione dell’Istituto Ortopedico Fisiatrico Spolverini.

Riceviamo e pubblichiamo la riposta del Sindaco di Ariccia, Gianluca Staccoli, che è arrivata durante la seduta del Consiglio Comunale e sottolinea la legittimità della delibera e la corretta applicazione della normativa.

“L’Istituto Ortopedico Fisiatrico Spolverini, che quest’anno celebra i suoi oltre 110 anni di attività, ha rappresentato un pilastro per la salute e il benessere della comunità ariccina. La deliberazione di Giunta n. 216 riguarda un accordo con la ASL RM6 per l’utilizzo in comodato d’uso dell’immobile dell’Istituto Spolverini, finalizzato a creare una “Casa della Comunità” come parte del PNRR. Questo contratto, chiaramente di natura pubblica, non ha finalità patrimoniali o speculative, ma mira a garantire un servizio sociosanitario di qualità alla comunità di Ariccia. La richiesta della diffida di considerare il contratto di comodato come una competenza del Consiglio Comunale, piuttosto che della Giunta, è errata. L’atto in questione rientra nelle competenze della Giunta, che ha il potere di decidere sugli accordi che coinvolgono la gestione degli immobili pubblici per finalità di interesse collettivo. La struttura dell’Istituto Spolverini, vincolata storicamente a fini sanitari grazie all’atto di donazione del 1912, non può essere destinata ad altri usi se non quelli legati alla cura della salute. Quindi, la scelta di affidare l’immobile alla ASL RM6 è in pieno accordo con la storia dell’istituto e con gli impegni presi dal Comune di Ariccia con la comunità. Il comodato d’uso è stato scelto come strumento per tutelare l’uso sociale dell’immobile, evitando che la struttura venisse chiusa e il servizio sanitario venisse trasferito altrove, con conseguenti disagi per i cittadini di Ariccia. Il contratto di comodato d’uso, come previsto dalla normativa vigente, permette all’ASL RM6 di usufruire dell’immobile per scopi sociosanitari in modo gratuito, ma con l’onere di sostenere tutte le spese di gestione e manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. Per quanto riguarda l’importante progetto in corso della Casa della Comunità, si tratta di un intervento finanziato con fondi PNRR per un importo di € 1.781.735,25. I lavori sono già stati appaltati e sono in fase di esecuzione. L’ospedale Spolverini ha sempre rappresentato un punto di riferimento sanitario per la comunità, consentendo ai cittadini di Ariccia, in particolare, di usufruire dei servizi sanitari a pochi passi da casa. La struttura continua a servire la comunità, con oltre 250 operatori sanitari e un’affluenza media giornaliera di 500 utenti. Infine, si precisa che l’assegnazione in comodato gratuito dell’ospedale all’ASL ha evitato danni economici all’erario, che si sarebbero altrimenti concretizzati con il mantenimento della gestione da parte del Comune, con costi annuali superiori ai 500.000 euro. La collaborazione con l’ASL ha quindi garantito una serie di servizi sanitari di qualità, senza gravare ulteriormente sulle risorse comunali. Francamente desta meraviglia e stupore che da parte di alcuni rappresentanti dell’opposizione si stigmatizzi, si diffidi e si reputi illegittima la permanenza sul territorio comunale di un presidio ospedaliero come lo Spolverini. Sono anni che si discute e si individua, quale problema dei problemi, in ambito sanitario, il drastico ridimensionamento della medicina territoriale e di comunità. Quella a cui possono ricorrere non soltanto i ricchi che godono di invidiabili alternative nella possibilità di ricorrere alla sanità privata, ma anche le persone con minori possibilità economiche. Si è dibattuto per anni sulla chiusura dello Spolverini, si è criticato tanto che il nostro ospedale venisse definitivamente chiuso con l’apertura del NOC. Ebbene, Noi abbiamo consentito che questo non avvenisse, lo Spolverini è rinato, come già accaduto nel corso di più di 110 anni di attività, ad una vita diversa, ma sempre a scopo sanitario. Nasce nel 1912 per la cura dei bambini rachitici, dopo la prima guerra mondiale si trasforma in sanatorio per i bambini affetti da tubercolosi, dalla metà degli anni ‘30 alla metà degli anni ‘70 si trasforma in ospedale per la cura della poliomielite, negli anni ‘80 e a seguire in ospedale ortopedico-fisiatrico, fino all’apertura del NOC, dove era prevista la definitiva chiusura e lo spostamento dei servizi di ortopedia e fisiatria al NOC ed in altri ospedali della ASL, e i rimanenti altri servizi agli ospedali dismessi di Genzano e Albano. Per essere poi riconsegnato in proprietà al Comune di Ariccia. Con questa delibera abbiamo fatto rivivere lo Spolverini, che con l’accordo del 2006 era destinato a chiudere. Oggi lo Spolverini è ancora lì a raccontare la sua storia. Negli anni, come abbiamo visto, la sua mission si è modificata a seconda dell’epoca e dei problemi sanitari di quell’epoca, ha rischiato più volte di essere chiuso, ma si è sempre riconvertito ed è sempre rimasto in vita. Oggi la sua mission è quella della medicina territoriale. Concludo con la speranza e l’impegno che i servizi, la medicina territoriale e la Casa della Salute, oggi ospitati dentro lo Spolverini, vadano sempre di più a migliorare e ad ampliarsi per ridare nuova linfa al nostro ospedale”.

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