Albano Laziale si unisce alla commemorazione dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, a 81 anni da uno dei momenti più tragici della storia italiana. Il 24 marzo 1944, 335 persone furono brutalmente massacrate nella cava sull’Ardeatina dalle truppe naziste come rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella.

Tra le vittime di quel massacro vi fu anche Marco Moscati, giovane partigiano operativo nei Castelli Romani, il cui nome è stato onorato dalla città con l’intitolazione di un largo nel centro urbano. Un gesto simbolico che mantiene viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà.
“Riconoscenza e Rispetto per le 335 persone che furono massacrate nella cava sull’Ardeatina. Tra quelle, anche il giovane partigiano Marco Moscati, operativo nei Castelli Romani, al quale la nostra città ha intitolato un largo nel centro urbano. In questi giorni così complicati per la stabilità e la Pace nel mondo, sia anche questo orribile episodio un monito per tutte e tutti noi” – ha dichiarato il sindaco Massimiliano Borelli.

Le parole del primo cittadino risuonano con forza in un periodo storico segnato da conflitti e instabilità. Ricordare eventi come l’Eccidio delle Fosse Ardeatine non è solo un dovere civico, ma un monito per le generazioni presenti e future affinché simili atrocità non si ripetano mai più.
La memoria di chi ha combattuto per la libertà e la giustizia deve essere preservata, e Albano Laziale continua a farlo con impegno e consapevolezza.


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