Albano Laziale

Albano Laziale – Un appuntamento dal forte valore simbolico e sociale è fissato per sabato 15 marzo: la Marcia Giubilare per la Terra, un corteo di cittadini, associazioni e realtà locali, si muoverà per esprimere solidarietà agli abitanti della Terra dei Fuochi e per ribadire un chiaro e netto NO all’inceneritore che il sindaco di Roma e commissario straordinario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, intende realizzare alle porte dei Castelli Romani.

Il programma della Marcia

La partenza è prevista per le ore 8.00 da via degli Astrini, nella zona di Santa Palomba, con arrivo finale presso la Cattedrale di San Pancrazio ad Albano Laziale, nel cuore dei Castelli.

Solidarietà e mobilitazione contro il degrado ambientale

La marcia avrà un duplice obiettivo: manifestare vicinanza e sostegno alle popolazioni della Terra dei Fuochi, da anni vittime di un disastro ambientale che ha compromesso gravemente salute e territorio, e al tempo stesso rilanciare la mobilitazione contro l’inceneritore previsto proprio a ridosso del territorio dei Castelli Romani.

Presenze istituzionali e associative

Alla manifestazione parteciperanno S.E. Mons. Vincenzo Viva, Vescovo di Albano, e S.E. Mons. Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra e presidente della Conferenza Episcopale Campana, un segnale importante di vicinanza tra territori accomunati dalla stessa battaglia: difendere la salute pubblica e l’ambiente da logiche speculative e dannose.
Saranno presenti anche numerose associazioni, comitati e realtà locali e regionali da sempre impegnate nella difesa dell’ambiente, in prima linea per contrastare scelte politiche e industriali che mettono a rischio la salute dei cittadini.

Un messaggio chiaro: giustizia ambientale e diritto alla salute

La marcia nasce dalla volontà di dare voce ai territori e rilanciare un messaggio chiaro: non si può sacrificare la salute delle comunità sull’altare di logiche di profitto o sotto la pressione di emergenze costruite ad arte. Un messaggio che trova forza anche nelle recenti condanne dell’Italia da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha riconosciuto come lo Stato italiano non abbia garantito il diritto alla salute degli abitanti della Terra dei Fuochi.

“Dopo questa condanna – si legge nella nota che annuncia la manifestazione – come Rete di associazioni e comitati abbiamo sentito l’urgenza di un’azione concreta di solidarietà, affinché il presente di malattie e lutti vissuto nella Terra dei Fuochi non diventi il nostro futuro. L’inceneritore imposto con i poteri speciali legati al Giubileo si aggiungerebbe alle ingiustizie già subite, come la riapertura della discarica, nonostante le interdittive antimafia e le fideiussioni false. Cosa deve ancora accadere per indignarci?”.

L’iter dell’inceneritore e le battaglie legali

Nel frattempo, il progetto dell’inceneritore da 600mila tonnellate annue, destinato a smaltire i rifiuti indifferenziati di Roma e probabilmente anche di altre aree, ha superato un altro ostacolo: il ricorso presentato dai comuni di Pomezia, Ardea, Marino e Ariccia è stato bocciato anche in secondo grado, spianando la strada alla realizzazione dell’impianto. L’avvio effettivo, tuttavia, è previsto solo dopo la fine del Giubileo.

Un’azione di educazione civica e di testimonianza

Scendere in strada con bambini e ragazzi è una vera lezione di educazione civica – si legge ancora nella nota –. È importante collaborare con la diocesi per denunciare l’uso strumentale del Giubileo a fini diversi da quelli spirituali, e farlo insieme al Vescovo di Acerra, testimone di quanto accaduto nella Terra dei Fuochi. È arrivato il momento di schierarsi con ancora più forza e visibilità.”

La Marcia Giubilare per la Terra vuole essere quindi non solo un gesto di protesta e di solidarietà, ma anche un monito alle istituzioni affinché il diritto alla salute e a un ambiente sano diventi una priorità concreta, e non uno slogan di circostanza.

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