Roma «La situazione della gestione rifiuti del Lazio è quanto mai fumosa. Non c’è chiarezza su quello che invece dovrebbe essere un piano fondamentale di sviluppo per la nostra Regione, sia in termini di investimenti, sia in termini di visione strategica». Così la Consigliera del Polo Progressista Alessandra Zeppieri e il Consigliere del Movimento 5 Stelle Adriano Zuccalà.
«Abbiamo richiesto da tempo – afferma Zeppieri – di sapere qual è l’intenzione di questa maggioranza sul tema e soprattutto se si sta lavorando al nuovo Piano Rifiuti, le cui linee guida sono state deliberate dalla Giunta regionale ormai da più di un anno ma che sembra essere totalmente sparito dall’agenda politica. Abbiamo fatto interrogazioni che sono rimaste inascoltate e abbiamo ricevuto rassicurazioni e impegni che sono rimasti inattuati. A settembre la Giunta si era presa l’impegno di convocare una nuova audizione a seguito della consegna delle 13mila firma della cittadinanza contraria alla costruzione dell’inceneritore di Santa Palomba, eppure ad oggi anche questo appuntamento è saltato».
«Nell’ultima audizione avuta sul tema – dichiara Zuccalà – pur apprezzando l’intento, non si sono visti risultati concreti, questo anche a causa della mancata partecipazione del Sindaco di Roma e dei rappresentanti della giunta di questa Regione. Molte delle questioni cruciali sono rimaste aperte: le ricadute ambientali e sanitarie del progetto, le criticità normative e gestionali».
«Quello che torniamo a chiedere oggi – concludono Zeppieri e Zuccalà – è non solo di programmare con urgenza una nuova audizione che possa rispondere a temi cruciali come lo stato di avanzamento del nuovo Piano Rifiuti regionale, la tutela dell’acqua pubblica e delle risorse idriche in osservanza della legge n.5 del 2014, l’applicazione della Legge regionale n. 13/2019 sulle aree a elevato rischio di crisi ambientale, la verifica dello stato della procedura di pre-infrazione aperta dalla Commissione Europea, ma anche di convocare un Consiglio straordinario dedicato. Perché il futuro climatico, economico e territoriale si gioca in gran parte proprio sul tema rifiuti e non sapere qual è la via che vuole intraprendere la Regione è a dir poco preoccupante».
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